lunedì 9 dicembre 2013
MANDELA, O DELLA SAGGEZZA
Tutti possono migliorare a dispetto delle circostanze e raggiungere il successo, se hanno passione»: memorabile frase di Mandela. Ma non è vera per tutti, purtroppo. Ci sono situazioni in cui chi avanza non merita, e chi merita non avanza. Nelson vuol dire che bisogna creare una società in cui valgano quelle condizioni: questo è giusto, questa, e solo questa, è la buona politica.
«L’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo»: perciò, se il mondo è sbagliato, i padri lo correggono allevando figli preparati a correggerlo. Per la corruzione è così. Per la mafia. Per l’evasione. Per la disonestà fiscale. I figli sono la leva con cui i padri cambiano la storia. «Essere liberi non significa lottare per la propria libertà, ma anche per la libertà degli altri»: sei libero se sei tra liberi, quando in Sudafrica i bianchi erano liberi e i neri no, neanche i banchi erano liberi. Imponendo lo schiavismo, erano schiavi.
«Odiare è come bere veleno sperando che uccida il nemico»: e invece il veleno uccide te. Chi odia, s’avvelena la vita. Una vita trascorsa nell’odio è una vita bloccata, è una morte. Questa massima stronca un’altra massima: «La vendetta è un piatto che si serve freddo», e un’altra ancora: «Siediti sulla riva del fiume, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico». Mangiar freddo e star seduto lungo un fiume non sono un bel mangiare né un bel modo di passare le giornate. Per venire ai miei colleghi che scrivono libri, e incontrano critici invidiosi che li stroncano senza motivo, il consiglio è: continuate a scrivere, non fermatevi a polemizzare col critico, perché questo è l’interesse suo e non il vostro.
«A fare la storia sono le persone comuni »: alcuni pensano che lo Sterminio sia stata colpa di uno solo (anche Levi la pensava così). Il Grande che comanda è un vento che scuote il mare, sul mare i popoli galleggiano come sugheri. Non è così. Dopo Levi, sono venuti Hilberg e Goldhagen a dimostrare che il vero problema fu l’obbedienza della massa. La guerra di Omero era uno scontro di eroi, la guerre mondiali furono scontri di popoli. Il popolo è fatto di persone comuni. Sono queste che contano. Che lavorano. Che pagano. Che votano. È a queste che dobbiamo parlare.
Ferdinando Camon
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