lunedì 23 dicembre 2013

Il dono della speranza

doc20131105084150_001Stefano Zecchi, noto giornalista e professore di estetica alla Statale di Milano, ha scritto che «per don Giussani, amare la bellezza significava amare una verità che costruisce. La bellezza è sempre una forza propositiva, costruttiva, mai regressiva, mai nichilista, essa è sempre stata un’idea di invenzione e costruzione di mondi possibili».
Costruire. In un tempo in cui tutto sembra disfarsi, cosa c’è di più necessario? Don Giussani è stato un grande costruttore perché amava la bellezza. E la ricercava in ogni aspetto della realtà e al fondo di ogni espressione della creatività umana, dall’arte, alla musica, alla letteratura. Questa ricerca del bello è stata l’ideale che ha mosso la sua azione nella realtà trascinando chiunque lo incontrasse dentro questo dinamismo volto a edificare il Regno di Dio. È stato per noi un grande educatore perché ha coinvolto in questa instancabile ricerca anche noi. Ma per educare, per costruire, per portare frutto nella vita, occorre vivere di quella virtù che, secondo Péguy, è la «fede che Dio preferisce»: per essere educatori, per essere costruttori occorre sperare. Il nostro scopo nella vita è collaborare alla costruzione del Regno di Dio ed è solo un ideale così alto che dà dignità al nostro essere preti, al nostro essere missionari, al nostro essere cristiani. Con la consapevolezza che, ultimamente, a costruire la realtà, a ricrearla in continuazione non siamo noi.
Come ha detto papa Francesco, il miracolo più grande di Gesù è quello di «rifare tutto: è questo che fa nella mia vita, nella tua vita, nella nostra vita. Rifare. E questo che rifà Lui è proprio il motivo della nostra speranza. Cristo che rifà tutte le cose più meravigliosamente della Creazione è il motivo della nostra speranza. E questa speranza non delude, perché Lui è fedele e non può rinnegare se stesso. Questa è la virtù della speranza».
Diceva il cardinale Ratzinger: «La promessa della speranza è un dono che ci è già stato in un qualche modo dato e che attendiamo da Colui che solo lo può davvero regalare». Le pagine che seguono desiderano testimoniare come la nostra vita sia tessuta dell’attesa di questo dono e di come la speranza possa fiorire anche dentro le circostanze più avverse e più diverse. E di come essa educhi alla ricerca di quella bellezza che è ciò a cui tutti siamo destinati.
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