lunedì 9 dicembre 2013

Il grido dei poveri non ci lasci indifferenti: così il Papa in Piazza di Spagna per l'omaggio all'Immacolata

“Il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti": questa la preghiera di Papa Francesco in Piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione, nella solennità d’Immacolata Concezione. Il calore e l’affetto di migliaia di persone hanno accompagnato il Pontefice anche durante la breve sosta davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, per il saluto dell'Associazione dei Commercianti Via Condotti.
Il Papa arriva in Piazza di Spagna, scortato dall’amore e dagli applausi di migliaia di persone, assiepate lungo le vie della città. Abbraccia un’anziana in carrozzina e poi un’altra, benedice e saluta i malati come i bambini che gli vengono portati lungo il tragitto in auto; stringe le tante mani che lo cercano, raccoglie una rosa lanciatagli da un’anziana signora. 

Bergoglio in piazza di Spagna
BERGOGLIO IN PIAZZA DI SPAGNA

"Affido a Maria Roma, la Chiesa e l'umanità". Mai più indifferenza al grido dei poveri e alle sofferenze. Francesco ha appositamente composto una preghiera per l'atto di venerazione all'Immacolata. Un malato gli dona una rosa bianca. "Fa' che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno: la luce gentile della fede illumini i nostri giorni, la forza consolante della speranza orienti i nostri passi, il calore contagioso dell'amore animi il nostro cuore, gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia". Il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti. La solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano. Ogni vita umana sia da noi amata e venerata».



In auto il Papa ha preso posto sul sedile davanti, accanto all'autista: questo per potersi sporgere di più dall'automobilea stringere le mani e accarezzare i bambini che gli vengono avvicinati dagli uomini della scortaPoi ha pregato ad alta voce ai piedi della Madonna di piazza di Spagna. «Tu - ha aggiunto - sei la "tutta bella", o Maria, la parola di Dio in te si è fatta carne. Fa che non smarriamo il cammino della nostra esistenza, che il calore contagioso dell'amore illumini il nostro cuore». Sia questa divina bellezza - ha invocato - a salvare noi, la nostra città e il mondo intero".


Alle spalle del Papa, mentre pregava ad alta voce, hanno preso posto il sostituto della Segreteria di Stato, Giovanni Angelo Becciu, con l'assessore Peter Brian Wells, il prefetto della Casa Pontificia Georg Gaenswein, il sindaco Ignazio Marino e il cardinale vicario Agostino Vallini. «È un appuntamento tradizionale - ha spiegato il porporato ai giornalisti  ma anche qualcosa di più, un atto di fede che Papa Francesco sente molto. Vediamo tanta gente che prega con il Papa, preghiamo con lui in questo momento non facile».


Tra le autorità anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e poi l'ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede con alcune altre personalità. Ma più tempo e attenzione il Pontefice ha voluto dedicare ai 150 malati portati dall'Unitalsi, 50 dei quali arrivati dalle zone alluvionate della Sardegna. Vincendo le resistenze degli addetti al protocollo e alla sicurezza, Francesco ha voluto salutare (spesso abbracciandoli e baciandoli) tutti e 150 malati che erano stati collocati con le loro carrozzelle fino all'incrocio con via del Babuino. Si sono così ripetute in piazza di Spagna le scene commoventi alle quali si assiste ogni mercoledì in piazza San Pietro, con le lacrime dei genitori dei ragazzi infermi, anziani che chiedono di essere messi in piedi per potersi stringere al Pontefice in un abbraccio consolatore.


Prima di salire in auto, Francesco ha salutato anche due cardinali, il prefetto di Propaganda Fide, Fernando Filoni, e il prefetto del Culto Divino Antonio Cannizares, che è in procinto di rientrare in Spagna, probabilmente come arcivescovo di Madrid. Con il Papa Filoni ha scambiato con cordialità qualche parola, Cannizares un abbraccio. E, poco prima della partenza del Papa verso Santa Maria Maggiore, un abbraccio di Francesco lo ha avuto anche il sindaco Marino.


«Vergine Santa e Immacolata, a Te, che sei l'onore del nostro popolo e la custode premurosa della nostra città, ci rivolgiamo con confidenza e amore- prega Bergoglio-.Tu sei la Tutta Bella, o Maria! Il peccato non è in Te. Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità: nella nostra parola rifulga lo splendore della verità, nelle nostre opere risuoni il canto della carità, nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità, nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo».


Inoltre «Tu sei la Tutta Bella, o Maria! La Parola di Dio in Te si è fatta carne: aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore: il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti, la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti, la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano, ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata». E «Tu sei la Tutta Bella, o Maria! In Te è la gioia piena della vita beata con Dio, fa' che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno: la luce gentile della fede illumini i nostri giorni, la forza consolante della speranza orienti i nostri passi, il calore contagioso dell'amore animi il nostro cuore, gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia».Infatti «Tu sei la Tutta Bella, o Maria! Ascolta la nostra preghiera, esaudisci la nostra supplica: sia in noi la bellezza dell'amore misericordioso di Dio in Gesù, sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero».

Grande commozione e grande affetto tra la gente che ha accompagnato il Papa in questo lungo pomeriggio romano per la venerazione di Maria Immacolata. 

 Il testo integrale della preghiera appositamente composta che Papa Francesco ha recitato quest’anno nel corso dell’Atto di venerazione all’Immacolata a Piazza di Spagna:
***
Vergine Santa e Immacolata,
a Te, che sei l’onore del nostro popolo
e la custode premurosa della nostra città,
ci rivolgiamo con confidenza e amore.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Il peccato non è in Te.
Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità:
nella nostra parola rifulga lo splendore della verità,
nelle nostre opere risuoni il canto della carità,
nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità,
nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
La Parola di Dio in Te si è fatta carne.
Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore:
il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti,
la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti,
la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano,
ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
In Te è la gioia piena della vita beata con Dio.
Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno:
la luce gentile della fede illumini i nostri giorni,
la forza consolante della speranza orienti i nostri passi,
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore,
gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Ascolta la nostra preghiera, esaudisci la nostra supplica:
sia in noi la bellezza dell’amore misericordioso di Dio in Gesù,
sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero.
Amen.

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