lunedì 2 dicembre 2013

Da otto anni portiamo il messaggio cristiano nelle case del Paraguay

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Qualche giorno fa il settimanale Observador Semanal ha compiuto otto anni e, ovviamente, questo anniversario è stato adeguatamente celebrato non soltanto dal gruppo di amici che da tanto tempo sono impegnati in questa iniziativa, ma anche da tutti i lettori (circa trentamila) in tutto il paese. Penso sia l’unico settimanale cattolico al mondo che si distribuisca come “inserto” all’interno di un giornale laico di sinistra, Ultima hora, il secondo giornale più diffuso in Paraguay.
Nel grigiore del panorama della stampa nazionale, profondamente ideologizzata, l’Observador si pone come portavoce dell’esperienza cristiana che alcuni cattolici vivono. Non si tratta soltanto di raccontare testimonianze di santità, far conoscere esperienze autenticamente umane, portare a conoscenza del pubblico tutto un mondo di positività censurato dalla stampa, ma anche di dare un giudizio, partendo dall’esperienza che viviamo, a fatti di ogni genere, sia nazionali sia internazionali.
Quando abbiamo iniziato eravamo in pochi e tuttora il numero di persone che lavorano è limitato. Tutti volontari, ma innamorati dell’incontro che ha cambiato la nostra vita: l’avvenimento di Cristo come risposta alle nostre esigenze di amore, di verità, di giustizia, di bellezza, di felicità e come criterio di giudizio che ci permette di entrare nel cuore della realtà. Potremmo dire che quello che ci ha mosso e ci muove è ciò che ha detto papa Ratzinger: «L’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà».
Per me, l’Observador Semanal è stato il vertice di un lungo lavoro personale che è cominciato il primo giorno in cui ho incontrato il movimento di Comunione e liberazione, quando alcuni ragazzi di un oscuro liceo scientifico di Battipaglia (Sa) mi hanno consegnato un opuscolo nel quale spiegavano, partendo dall’esperienza di fede che vivevano, le ragioni per cui non avrebbero aderito allo sciopero organizzato da noi di sinistra contro l’arrivo in Italia del segretario di Stato americano Henry Kissinger e contro l’imperialismo americano in Vietnam. È cominciato lì il radicale cambiamento della mia vita e lì è nato il primo opuscolo che, per decadi e fino a oggi, non ho mai smesso di pubblicare e distribuire in ogni luogo che potevamo raggiungere io e i miei amici. Vale a dire che dal 1973 a oggi, 2013, ogni settimana (non importa dove abitassi) non ho mai smesso di pubblicare un giudizio sui fatti che mi provocavano. Non solo, ma coinvolgevo gli amici, gli alunni o i colleghi nella distribuzione di questo foglio davanti alle scuole, ogni lunedì mattina, a tutti coloro che man mano arrivavano. E non c’era pioggia o neve che lo impedisse.
Ricordo che, nei 13 anni in cui sono vissuto a Feltre (Bl), il volantino settimanale era diventato uno strumento di paragone usato da moltissimi studenti. E molte volte motivo di polemiche rabbiose che coinvolgevano professori e alunni. Quando sono arrivato in Paraguay, ai primi ragazzi che ho incontrato qui ho fatto questa stessa proposta. E, non appena nominato parroco di San Rafael, quello che era un semplice opuscoletto è diventato un bollettino parrocchiale di parecchie pagine, al punto che ha avuto grande influenza persino sulla stampa nazionale.
Il settimanale era reperibile sempre, perfino sugli aerei. In chiesa si esaurivano le copie in un solo giorno. Ovunque il settimanale ha sempre provocato discussioni anche accese. Questo “successo missionario” ha spinto l’editore del giornale Ultima Hora a chiederci di pubblicarlo come allegato del loro quotidiano. Ciò mi ha sorpreso e stupito e ha aumentato il mio entusiasmo perché rappresentava la possibilità di raggiungere l’intero paese e comunicare a tutti la passione che mi brucia il cuore: la gloria di Dio e la bellezza del cristianesimo.
padre_trento_aldo_paraguay-jpg-crop_displayOpera di evangelizzazione
In un paese dove non ci sono libri di testo che parlino della fede cattolica e del catechismo, la rivista si è rivelata un valido strumento di evangelizzazione e viene usato e fotocopiato dai catechisti. Io dico spesso che l’Observador Semanal e il Boletin Parroquial – che viene pubblicato separatamente per la gente della parrocchia – sono l’opera più importante delle fondazioni, perché permettono che Cristo arrivi in ogni casa, aiutando a favorire ogni forma di carità cristiana. «Andate in tutto il mondo ed evangelizzate le genti». Fin dal nostro primo incontro, il Servo di Dio monsignor Giussani mi ha trasmesso la passione ad aiutarci a giudicare tutto trattenendo il valore delle cose. È stato questo il suo metodo costante con cui ci ha formato come adulti nella fede. Questo anniversario ci riempie di gioia pensando che tutto ciò è frutto di una gratuità tra amici. Mi permetto di offrirvi l’editoriale pubblicato in quest’occasione, per rivivere questo Avvenimento che sta lentamente generando una cultura nuova nel nostro paese e un nuovo modo di vivere la fede come il vero criterio del vivere.
paldo.trento@gmail.com
L’Observador Semanal compie otto anni. Con il desiderio di trasmettere sempre parole di certezza e di speranza, ci chiediamo cos’è che ci muove, che ci fa essere e che ci spinge a guardare avanti su questo cammino.
A pensarci bene, questa pubblicazione è un fatto straordinario e, per la verità, i primi a essere sorpresi della sua continuità e delle sue ripercussioni lungo tutto questo tempo, siamo proprio noi, i suoi redattori. Da un lato c’è la sfida della sua sopravvivenza economica perché, sebbene il contenuto sia prodotto grazie a collaborazioni gratuite, la stampa e la circolazione nazionale costano diversi milioni di guarani e, se moltiplichiamo questo per otto anni di pubblicazione è sorprendente che si riesca sempre ad avere le risorse per tenere in piedi quest’opera.
In questo senso dobbiamo ringraziare la Fondazione “Santa Librada” per il suo incondizionato appoggio, ma altrettanto i lettori e la Divina Provvidenza che rende tutto possibile. D’altra parte chi si occupa di risorse umane sa quanto sia difficile mantenere un team di collaboratori come quello che abbiamo. Molto spesso il nostro lavoro infastidisce i lettori, poco abituati a giudicare la realtà a partire dalla propria esperienza e non da un semplice discorso.
Da dove nasce questo desiderio di giudicare la realtà in questo modo così provocatorio?
Padre Aldo Trento, che è l’origine e il sostegno di questa pubblicazione, afferma che l’idea di fare questo settimanale, (e ancor prima il bollettino della parrocchia San Rafael, di cui è stato per molti anni parroco) ha a che fare con l’insegnamento ricevuto dal servo di Dio don Luigi Giussani, che fin dal 1972 lo ha educato a questo sguardo vero sulla realtà. Cristo ci chiama a guardare, a vivere e a gustare tutto, come dice san Paolo, trattenendo ciò che è buono, bello e vero: quello che “vale la pena”.
Il nostro ideale è stato sempre quello di comunicare la bellezza della vita, che è la forma più alta di carità, senza rinunciare a niente dell’esperienza umana, anche se questo può significare dolori, sofferenze, dispiaceri, malintesi. Cerchiamo di valorizzare e discernere la verità in tutto quanto succede al nostro interno e anche fuori di noi. E, come diceva Terenzio: «Niente di ciò che è umano ci è alieno o estraneo». Sì, è proprio vero che all’origine di questo settimanale non c’è un’idea “brillante” ma una esperienza cristiana viva. Otto anni di analisi ragionate della realtà non nascono da un sentimento; e nemmeno da un perfezionismo puritano che avrebbe immediatamente schiacciato la nostra libertà, quella che ci muove, che ci permette di sbagliare e di imparare.
L’Observador Semanal, assieme alle altre opere della Fondazione San Rafael, nasce dalla pretesa di risvegliare e di rispondere alle profonde esigenze del cuore umano dei nostri concittadini; sono loro l’unica ragione che ci muove per davvero a giudicare la realtà, riscontrando in essa la corrispondenza tra quello che desideriamo e quello che viviamo. Vogliamo ridestare dall’anestesia questa società nata dall’Avvenimento cristiano ma che molte volte si “vergogna di Cristo” e non è in grado di dare le ragioni della propria fede.
Con questa intenzione esaltiamo la tradizione, la storia, la politica, la letteratura e soprattutto la fede; aderiamo con fiducia alla persona del Papa e chiediamo alla Madonna la sua materna protezione. Grazie a tutti coloro che rendono possibile questa pubblicazione, in modo particolare ai nostri lettori, per tutti questi anni di compagnia e amicizia che vogliamo onorare sempre di più, senza rinunciare allo stile dell’Observador Semanal.


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