mercoledì 12 marzo 2014

Una sorpresa inesauribile IL 13 MARZO 2013 L’ELEZIONE DI BERGOGLIO.



Dallo stupore di piazza San Pietro all’annuncio della sua elezione, alla testimonianza di chi lo ha incon­trato. Dalle comunità parrocchiali contagiate dalla sua semplicità alla testimonianza del teologo argen­tino che l’ha avuto come allievo. Parole e immagini per raccontare un anno con il vescovo di Roma arrivato «quasi dalla fine del mondo». Dodici mesi di gesti sor­prendenti e di parole nuove, capaci di toccare il cuo­re dei fedeli. E non solo. Nel racconto di chi è stato chia­mato al telefono o l’ha abbracciato al termine di un’u­dienza generale l’emozione di essersi sentito accolto. E spesso, per la prima volta, capito e amato.
  Papa Francesco primo discorso, 13 marzo 2013:
"Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma.
  Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI.
  Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.
  E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo.
  Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa,
 che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella!
  E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me.
  Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
  Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza.
  Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo!"

A sinistra, il nuovo Papa, dopo l’elezione, torna a Santa Marta a bordo del pullman con gli altri cardinali rinunciando a usare l’auto ufficiale. Si tratta di uno dei primi gesti di strappo al protocollo (Ap ) . A destra, all’indomani dell’elezione, di prima mattina papa Francesco visita la Basilica di Santa Maria Maggiore, per un omaggio alla Madonna, Salus Populi Romani. Vi tornerà altre volte in questi dodici mesi di pontificato 
Verona, don Renzo Zocca 
 «Io gli ho regalato una R4 lui tenerezza e misericordia»
Don Renzo Zocca, 70 anni, par­roco di Santa Lucia a Pescanti­na, in provincia di Verona, è di­ventato il «parroco della R4». Di quel­la Renault bianca che dopo aver man­giato polvere per centinaia di migliaia di chilometri oggi trasposta il Papa. Ti­rata a lucido e quasi impettita, con la targa numero 1 della Città del Vaticano. Don Ren­zo è un prete di perife­ria, di quelli che piac­ciono a Francesco
Malato di un morbo che ne deforma la pelle, durante un’udienza il Papa lo ha baciato in testa. «Gli altri avevano paura di toccarmi» Vinicio Riva 
 «Dopo la sua carezza mi sento come rinato»
la famiglia Ferri 
 «Quelle sei telefonate ci hanno ridato speranza»
Da una tragedia è nata una bella amicizia. A Pesaro ben sei te­lefonate, in pochi mesi, da quando, nel giugno scorso, Andrea Fer­ri, titolare di alcuni impianti di carbu­rante, è stato ucciso da un suo dipen­dente e un complice, per impossessar­si dell’incasso. Annien­tato dal dolore il fratel­lo Michele scrive a pa­pa Francesco. Una let­tera, dirà il Pontefice, così intensa da com­muoverlo fino alle la­crime. Scrive la sua di­sperazione, la sua inca­pacità di perdonare, la ricerca di questo Dio che in quel momento gli sembrava così lonta­no. Il 7 agosto squilla per la prima volta il te­lefono in casa Ferri. Risponde Michele. È incredulo. Parla con il Papa quasi sen­za rendersene e conto. È emozionato, riesce a dire al Pontefice che sarebbe bello riuscisse a parlare anche con la madre Rosalba. Così il Papa richiama poco dopo, ma la signora non riesce a dire una parola, in preda alla commo­zione: piange. Lo speciale interlocuto­re, dimostrando grande sensibilità, si impegna a richiamare successivamen­te. Lo fa davvero, il 25 agosto. Con mam- ma Rosalba quasi una chiacchierata fra vecchi amici.
  Una quarta telefonata il 2 novembre. «Non avete idea – commenta Rosalba – sapere che il Papa ti pensa, che sei nei suoi pensieri». E arriva Natale, il primo senza Andrea. «Avrei voluto arrivasse su­bito il 6 gennaio – dice Rosalba – invece è arrivata la quinta telefonata, che ha re­stituito vigore e sapore a questa festa». Miche­le dice di avere sentito bussare alla porta, era la madre con la cornetta in mano, e gli passa il Papa. «Avrei dovuto passare il telefono an­che a mio nipote Chri­stian, ma non ce l’ho fatta. Dovevo ripassare mamma, alla quale questo interlocutore speciale ha promesso che a mezzanotte di Na­tale avrebbe dedicato un pensiero a An­drea e poi ha promesso che si sarebbe rifatto sentire e lo ha fatto, domenica scorsa. La sesta. Ormai quasi un’abitu­dine... Credo a questo punto si stia av­vicinando la possibilità di un incontro. Sappiamo che tutto questo lo dobbia­mo ad Andrea, che non ha mai smesso di starci vicino. Anche lui ha avuto un in­contro speciale e vuole che anche noi facciamo questa esperienza».
 
Nella prima foto a sinistra, papa Francesco lascia a piedi la residenza di Casa Santa Marta, dove ha deciso di abitare. Al centro il giorno dell’inizio ufficiale del ministero petrino, il 19 marzo 2013 (LaPresse ) . A sinistra il primo abbraccio tra Francesco e Benedetto XVI a Castel Gandolfo il 23 marzo 2013. Il primo di una serie di incontri e momenti pubblici vissuti insieme
papa Francesco durante la sua prima udienza generale del mercoledì. Attualmente Bergoglio sta dedicando la catechesi settimanale in piazza San Pietro al tema dei Sacramenti.
 l’incontro che il Pontefice ha avuto con l’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana nella Basilica Vaticana il 23 maggio 2013.
 i giocatori del San Lorenzo, squadra di cui il Papa è tifoso, gli donano la maglia della squadra.

domenica 6 ottobre 2013

Francesco all'Angelus: preghiera silenziosa per le vittime di Lampedusa: “lasciamo piangere il nostro cuore”


Papa Francesco all’Angelus chiede alla folla di fedeli in piazza san Pietro di unirsi a lui in una “preghiera silenziosa” per le vittime del mare a Lampedusa  fratelli e sorelle nostri: donne, uomini bambini. "Lasciamo piangere il nostro cuore”. Il Papa, commosso, è poi rimasto in silenzio insieme a tutti i fedeli .Ha detto, a braccio che bisogna essere cristiani nella vita e testimoniarlo nel quotidiano.
Ricorda poi che basta avere una fede piccola come un granello di senape “ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili.

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