venerdì 21 marzo 2014

Un dialogo sereno con l’islam Senza «propaganda» su Gesù



 La lettera che ho indi­rizzato (per conoscenza ed even­tuale aiuto) agli «anonimi autori di un volantino di propaganda i­slamica » che circola in Italia e non solo.
  «Egregi signori, per caso ho rice­vuto il vostro volantino 'La verità su Gesù', con tante citazioni del Corano su di Lui, e quindi sareb­be stato più giusto intitolarlo 'La verità su Gesù secondo il Cora­no'. A parte questo, è bello – e ve ne ringrazio – leggere il vostro ri­spetto e amore anche per Gesù. Però io e gli alunni dei miei corsi di teologia già lo sapevamo, per­ché leggiamo anche pagine del Corano. Ora, qualche appunto.
  «Non è del tutto vero che l’ebrai­smo moderno ignora Gesù; an­che voi saprete che parecchi e­brei oggi mostrano un notevole interesse e stima per Lui. Quindi non siete solo voi a farlo. Non è del tutto vero che nell’Antico Te­stamento sia assente il concetto di qualcosa di 'generato' da Dio: anche voi conoscerete pagine bi­bliche sulla Sapienza/Parola di Dio da Lui generata. Affermare che Dio non possa avere un Fi­glio mi sembra una specie di preconcetto dogmatico, condi­viso anche dal pur grande Muhammad. Siamo noi uomini a poter dire ciò che compete o conviene a Dio? Pure il nostro linguaggio è sempre limitato e umano, anche quando diciamo che Dio è 'clemente e miseri­cordioso', come ripete tante volte il Corano stesso. Dio rima­ne sempre anche un mistero, un 'al di là' inesauribile.
  «Per noi cristiani Gesù non è so­lo un grande profeta e il messia,
 ma anche il 'Figlio unigenito' di Dio, come scrive san Giovanni. Questa nostra fede non si basa solo sulla nascita verginale e nemmeno sui miracoli (ricono­sciuti anche dal Corano, almeno in qualche misura), ma su un complesso di elementi conver­genti. Soprattutto sul fatto che al­cuni ebrei, cioè i primi discepoli di Gesù, l’hanno riconosciuto co­me superiore alla loro stessa di­vina Toràh/legge, come la vera e piena Sapienza/Parola di Dio fat­ta 'carne'. E ciò, nonostante lo 'scandalo' e lo choc della morte in croce, segno di maledizione per la loro Toràh, come voi certa­mente saprete. «Come mai quegli ebrei passaro­no da quello scandalo alla fede in Lui come Cristo, Signore, salva­tore, vero Figlio di Dio? Deve es­sere successo qualcosa di gran­dioso, come la sua nuova vita do­po tale morte. Anche Muham­mad ha visto bene che tale mor­te era uno scandalo, ma l’ha eli­minato ricorrendo alle... fantasie dei vangeli apocrifi che negava­no la morte di Gesù in croce. Mi fermo qui e vi assicuro la mia sti­ma per le vostre convinzioni. In passato ci siamo combattuti an­che ferocemente. Ora invochia­mo insieme il Dio 'clemente e misericordioso' perché perdoni a noi e a tutti le nostre colpe.
  «Infine, permettetemi due do­mande: 1) noi leggiamo anche il Corano. Voi leggete anche la Bib­bia, Nuovo Testamento compre­so? A volte date l’impressione di averne paura. Non è così presso alcuni islamici moderni, che ri­conoscono pure i limiti del pur venerando Corano e dialogano con le nostre Scritture e con le Chiese. 2) Sarebbe possibile vo­lantinare foglietti come il vostro a favore del cristianesimo in Pae­si musulmani? Da noi è lecito; là? Con stima e distinti saluti».
 
  don Giovanni Giavini, Milano

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