venerdì 14 marzo 2014

La trappola del linguaggio del mondo. Gli esercizi spirituali della Curia romana ad Ariccia ·


Il linguaggio del mondo è una trappola nella quale non deve cadere chi vuole testimoniare l’amore di Dio, quell’amore sul quale è possibile costruire la comunità, vivere in comunione e glorificare Dio con la carità.
 E l’uomo di oggi, purtroppo, è ancora alla ricerca del linguaggio giusto, cioè il linguaggio di Cristo. Che non era il linguaggio della forza o del potere, ma il linguaggio della debolezza, facilmente comprensibile da tutti, soprattutto da quelli che fanno esperienza della sofferenza. Lo ha sottolineato questa mattina, mercoledì 12 marzo, monsignor Angelo De Donatis aprendo ad Ariccia la quarta giornata degli esercizi spirituali con Papa Francesco e la Curia romana.
«Gesù — ha notato il predicatore — era un ottimo comunicatore» pur senza fare mai «discorsi che volevano persuadere a tutti i costi»; e riusciva a farsi capire e a comunicare l’amore profondo di Dio per l’uomo, perchè le sue parole non si basavano sulla «sapienza del mondo» ma sulla sapienza di Dio. L’unica sapienza, ha detto, grazie alla quale possiamo riuscire a conoscere la grandezza dei doni che Dio ci ha fatto. E a offrirli a nostra volta agli altri, testimoniando così, con la carità, la vera gloria di Gesù. 

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