I bambini che il Centro aiuto alla vita Mangiagalli ha aiutato a nascere da quando è nato sono 16.663. Solo l’anno scorso, il personale del Cav ospitato all’interno della più grande struttura di ostetricia d’Italia, ha incontrato 1.107 donne al primo trimestre di gravidanza e ha attivato 341 progetti Nasko, evitando così altrettanti aborti. «Tutti i dati elencati – spiega Giancarlo Cesana, presidente della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico – esprimono senz’altro un’anomalia del Cav Mangiagalli, ma solo positiva, che mi auguro possa essere tutelata e riconosciuta per il servizio sociale pubblico che evidentemente rende».
Il presidente della Fondazione Policlinico punta il dito contro la Regione guidata da Roberto Maroni e contro l’assessore al Welfare Cristina Cantù che una settimana fa in Consiglio regionale, tra le polemiche, aveva affermato che i fondi Nasko e Cresco sono da rivedere, in quanto andrebbero per il 75% in appannaggio alle donne extracomunitarie. Cantù in quella circostanza aveva attaccato anche il Cav Mangialli, così ieri Cesana ha voluto replicare. «In relazione al dato fornito settimana scorsa dall’assessorato regionale alla Famiglia, secondo cui, nel 2012, il Cav Mangiagalli ha assorbito il 40% del totale del fondo Nasko e che questo rappresenta un dato anomalo, tengo a fare una precisazione – dice ancora Cesana –. Il Centro di aiuto alla vita Mangiagalli è un’associazione di volontariato che da 30 anni è presente al Policlinico di Milano. È aperta tutto l’anno, agosto compreso, tutti i giorni. Per poter offrire, oltre al sostegno psicologico e materiale alle donne incinta che sono in difficoltà, anche i servizi sanitari indispensabili per le mamme ed i neonati, dal 2000 gestisce il consultorio familiare accreditato “Genitori Oggi”».
Settimana scorsa la giunta regionale aveva annunciato di voler di rivedere i criteri di accesso ai fondi Nasko e Cresco per la tutela della maternità, perché in questi anni, appunto, il 75% delle risorse sarebbe andato ad extracomunitari. Lo aveva spiegato al Consiglio regionale, l’assessore leghista Cantù, rispondendo a un question time chiesto Nuovo centrodestra. La posizione dell’assessore della giunta Maroni ha suscitato non poche critiche proprio da parte di Ncd, aprendo su questo tema una divisione nella maggioranza, tra Ndc e Lega Nord. «Il diritto alla vita non può e non deve dipendere dal colore della pelle », ha dichiarato in Aula il consigliere del Nuovo centrodestra, Stefano Carugo. Stesso giudizio lo aveva espresso durante la seduta del Consiglio regionale anche Fabio Pizzul del Pd, per il quale «la vita che nasce non ha colore».
Dichiarazione del presidente Fondazione IRCCS in merito al dibattito sui Fondi a tutela delle nascite. «Mi auguro possa essere tutelata e riconosciuta per il servizio sociale pubblico che evidentemente rende»
In relazione al dato fornito settimana scorsa dall’assessorato regionale alla Famiglia, secondo cui, nel 2012, il Cav Mangiagalli ha assorbito il 40% del totale del fondo Nasko e che questo rappresenta un dato anomalo, tengo a fare una precisazione.
Il Cav Mangiagalli è un’associazione di volontariato che da 30 anni è presente al Policlinico di Milano. E’ aperta tutto l’anno, agosto compreso, tutti i giorni. Per poter offrire – oltre al sostegno psicologico e materiale alle donne incinta che sono in difficoltà – anche i servizi sanitari indispensabili per le mamme ed i neonati, dal 2000 gestisce il consultorio familiare accreditato “Genitori Oggi”. I bambini che il Cav Mangiagalli ha aiutato a nascere sono oltre 16.663. Nel 2013, il Cav Mangiagalli ha incontrato 1.107 donne al primo trimestre di gravidanza e ha attivato 341 progetti Nasko. Tutti i dati sopra elencati esprimono senz’altro un’anomalia del Cav Mangiagalli, ma solo positiva, che mi auguro possa essere tutelata e riconosciuta per il servizio sociale pubblico che evidentemente rende.
Prof. Giancarlo Cesana
Presidente Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico
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