giovedì 13 marzo 2014

I doni di Francesco QUEST’ANNO DI CAMMINO CON IL PAPA LE PAROLE E LE OPERE


Èsignificativo che Papa Francesco viva il primo anni­versario della sua elezione nel silenzio del ritiro qua­resimale. Anche in questo modo, una volta di più il Santo Padre ci testimonia il primato della preghiera nella vita di ogni credente; una preghiera che - co­me ci ha ricordato di recente - è preghiera di intercessione che abbraccia le attese e le necessità di ogni uomo.
  Quest’anno può essere agevolmente riletto alla luce di alcune parole che hanno contribuito a ridonare freschezza alla se­quela del Signore Gesù. Verbi come 'uscire' tornano a scuo­tere e ad aprire gli orizzonti della missione; sostantivi come 'poveri', 'umili' e 'ammalati' additano luoghi da abitare con la proposta viva del Vangelo, che promuove lo sviluppo inte­grale di tutto l’uomo - intangibile fin dal concepimento - e di ogni uomo. Parole come 'vicinanza' e 'prossimità', mentre rimandano alle modalità con cui Dio si è rivelato nella storia, spingono a quella compassione che ha il suo culmine nella co­munione. Così 'accoglienza' disegna la prospettiva di una so­cietà inclusiva, che supera la 'cultura dello scarto' e contri­buisce a un mondo più giusto e fraterno; 'dialogo' con Dio di­venta la via della pace con il fratello, dono e responsabilità af­fidata al contributo di ciascuno; 'incontro' e 'famiglia' sono anelito che trova la sua realizzazione nella Chiesa, Popolo di Dio chiamato a raggiungere tutti i popoli.
  Il dizionario della tradizione cristiana, a cui il Santo Padre Fran­cesco ci richiama, attinge alla contemplazione del volto di Dio, rivelato in Cristo Gesù; è vivificato dall’esperienza di essere con­tinuamente avvolti dalla sua misericordia, per parole che im­preziosiscono la memoria, riscaldano il cuore, alimentano spe­ranza e gioia in molti.
  Come Pastori, che avvertono il rapporto 'speciale e unico' che ci unisce al Vescovo di Roma, gli rinnoviamo la nostra totale e cordiale disponibilità: come ho già affermato lo scorso marzo, 'il nostro cuore desidera pulsare con il cuore di Papa Francesco'. Questa sintonia è motivo di impegno a lasciare i piccoli porti dell’autoreferenzialità per rinnovare la nostra pastorale nella linea di maggiore essenzialità e partecipazione e di una sem­pre più piena dedizione educativa. Per questo ci sentiamo i pri­mi destinatari degli appelli del Santo Padre a quella santifica­zione personale che rimane la condizione per quella delle no­stre
 Comunità ecclesiali. Nella felice ricorrenza del primo anniversario di Pontificato, i nostri auguri diventano quindi preghiera e condivisione di u­na sincera e appassionata tensione al Signore Risorto, nella convinzione che la Chiesa vive della Sua luce e la riflette nelle opere, che la rendono presenza amica e stimata a ogni uomo. In esse si manifesta la mano provvidente del Padre, l’annun­cio della vita buona del Vangelo, il segno di quella maternità ecclesiale che è fonte di consolazione e di speranza che edifi­ca nella carità fraterna. 
 ANGELO BAGNASCO 

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