lunedì 10 marzo 2014

Francesco in pullman agli esercizi spirituali

Bergoglio sul pullman in partenza
(©ANSA) BERGOGLIO SUL PULLMAN IN PARTENZA

Bergoglio è partito per Ariccia, sui Castelli Romani, dove si fermerà una settimana con il personale della Curia. Toso: in bus come una famiglia. Ognuno si pagherà l’albergo

Francesco in ritiro ad Ariccia per la settimana "fuori-porta" della Curia. L'immagine del Papa in pullman con i cardinali (plastica rappresentazione della collegialità) richiama alla memoria lo scatto che un anno fa raffigurò Bergoglio con gli altri conclavisti sul bus-navetta tra la Cappella Sistina e la Residenza Santa Marta dopo la fumata bianca.


I due pullman, uno più grande e uno un po' più piccolo, con a bordo il Pontefice e i presuli della Curia romana sono partiti alle 16.05 dal Piazzale Petriano, antistante l'Aula Paolo VI, e hanno attraversato Piazza del Sant'Uffizio, dove si era radunata una piccola folla per salutarne il passaggio. Con il Pontefice gli 82 partecipanti agli esercizi spirituali di quaresima della Curia romana in programma fino a venerdì nella Casa del Divin Maestro retta dai Paolini. Ad essi si sono aggiunte trenta persone, tra addetti di servizio e della sicurezza.


Dopo la sistemazione nella Casa, alle 18 l'inizio degli esercizi spirituali, sul tema «La purificazione del cuore»: le meditazioni sono proposte da monsignor Angelo De Donatis, parroco della di San Marco Evangelista al Campidoglio. Quindi, per una settimana sono sospese tutte le udienze, compresa l'udienza generale di mercoledì prossimo.


Copriletto blu, letto con testiera di legno, scrittoio, piccolo armadio incassato al muro. È tutta qui la stanza che da oggi pomeriggio ospita il Papa. Sobria e essenziale. Il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo è ad un quarto d'ora da Ariccia e affacciandosi da una delle terrazze della casa dei Paolini, quella che dà sul lago di Albano, si distingue nettamente. Ma per il ritiro Francesco ha voluto un luogo più simile al suo stile. "La scelta in andare in autobus ad Ariccia è qualcosa di simpatico, è la dimostrazione che si è famiglia, che si è carovana di Dio, cioè persone che lavorano tutte per una stessa causa, amando Gesù Cristo al di sopra di tutto, servendo la Chiesa, servendo l'umanità- ha commentato a Tgcom 24 il vescovo salesiano Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace-. Questo trovarsi insieme sul pullman significa vivere meglio lo spirito di famiglia. Ognuno di noi pagherà personalmente la propria stanza dell'albergo ed è una scelta saggia: noi siamo già stipendiati, quindi è logico che chi ci stipendia non debba erogare un'ulteriore cifra per pagare gli esercizi spirituali di ciascuno".


Dunque Francesco celebrerà il suo primo anniversario di pontificato, il 13 marzo, non in Vaticano ma sui Castelli romani, ad Ariccia. Come non gli è successo neanche l'estate scorsa, quando ha rinunciato a qualsiasi seppur breve periodo di riposo, Bergoglio rimarrà quindi per una settimana lontano dal Vaticano, insieme ai capi e ai segretari di tutti i dicasteri di Curia. La residenza paolina, immersa in un bosco, è abitualmente dedicata a incontri religiosi ed esercizi spirituali. E i cardinali e vescovi dovranno appunto pagarsi la camera. Il Pontefice non ha con sé i collaboratori più vicini, quindi né i segretari particolari né gli aiutanti di camera.


Lo schema delle giornate prevede la concelebrazione della messa alle 7.30, due meditazioni (alle 9.30 e alle 16), vespri e adorazione eucaristica alle 18. I pasti avranno questi orari: 8.30 colazione, 12.30 pranzo, 19.30 cena. Venerdì 14, ultimo giorno del ritiro, ci sarà solo la meditazione delle 9.30, quindi alle 10.30 la partenza da Ariccia e il rientro in Vaticano. Il fatto che gli esercizi spirituali si facciano fuori dal Vaticano rispetta quest'anno una consuetudine propria dei Gesuiti, usi a fare ritiri sempre lontano dal luogo dove vivono e operano.


La pratica degli esercizi spirituali per il Papa e la Curia romana ha avuto inizio nel 1925 con Pio XI, che chiamò a predicarli nella prima settimana di Avvento i gesuiti Giovanni Oldrà e Alessio Magni. È stato Paolo VI che nel 1964 li ha trasferiti al periodo quaresimale, affidandone quell'anno la predicazione al redentorista Bernard Haering. Fino al pontificato di Pio XII, infatti, erano invitati a tenere le meditazioni quasi esclusivamente membri della compagnia di Gesù italiani. Papa Montini invece ha cominciato a scegliere predicatori anche tra personalità religiose e culturali di diversa esperienza e provenienza.


Negli anni più recenti le predicazioni venivano quasi sempre svolte da cardinali. L'anno scorso (Benedetto XVI era già dimissionario) a svolgere le meditazioni nella cappella Redemptoris Mater del Palazzo apostolico fu il cardinale Gianfranco Ravasi. La Casa dei Paolini, che ha ricevuto la conferma dell'arrivo del Papa circa un mese fa, ha scelto di non avere ospiti in questi giorni. «Ci siamo presi un po' di tempo per preparare al meglio la Casa», spiegano alla struttura. Nella chiesa (il luogo che accoglie i momenti veri e propri di catechesi) sono stati predisposti banchi essenziali. Pareti rivestite di legno chiaro e i confessionali-cabina di una volta; in fondo un luminoso mosaico con la figura di Gesù Maestro. Il tocco in più è la moquette a terra sistemata per l'occasione. L'intera struttura è improntata alla semplicità. Le 128 stanze singole, stile convento e senza tv, sono più o meno tutte uguali. Con gli stessi arredi da oltre cinquant'anni (dal 1959 per la precisione), da quando cioè è stata inaugurata la Casa voluta da don Giacomo Alberione. Muri bianchi, crocifisso vicino al letto e qualche piccola icona. Letti più comodi, bagni più grandi e una poltrona sono riservati solo agli ospiti con disabilità. Unica «comodità» per tutti il telefono; quasi ovunque anche il collegamento a Internet. «Centimetro in più o in meno, le stanze sono tutte uguali, non abbiamo suite», spiegano i Paolini, dunque a Bergoglio non sarà riservata una stanza speciale. Gestione normale anche il servizio in camera è limitato: «Si rifanno i letti e si mette un po' in ordine». La sala per mangiare ha le pareti verdi e un grosso crocifisso di legno sulla parete di fondo. I tavoli sono tondi e ospitano comodamente 5-6 persone. Anche questi datati almeno agli anni Sessanta. Sui lati le pile di piatti, tazze e i dispenser per latte e caffè perché «questa è sostanzialmente una mensa», non un vero e proprio ristorante. Il menù non va oltre  un primo, un secondo, con contorno e frutta.
Intorno alla Casa un parco fitto che invita alle passeggiate. Se Papa e cardinali vorranno pregare nel bosco ci sono le stazioni della Via Crucis e i Misteri del Rosario, realizzati da uno scultore di Ariccia. Prima di oggi Bergoglio non è mai stato nella Casa; l'hanno invece frequentata molte delle sue guardie svizzere che proprio qui tengono ogni anno i loro esercizi spirituali. Infine i costi: la media per una pensione completa è di 50-55 euro al giorno, anche se i gestori valutano caso per caso, a seconda delle possibilità economiche degli ospiti e del tipo di servizi richiesti. Intanto Francesco apre le porte della residenza pontificia di Castel Gandolfo ai turisti. Dal primo marzo, infatti, è possibile visitare il Giardino Barberini che presenta bellezze naturali ma anche reperti archeologici.GIACOMO GALEAZZI

Nessun commento: