giovedì 3 ottobre 2013

Strage a Lampedusa: 200 morti Il Papa: vergogna. Lutto nazionale

I corpi allineati sul molo
Sale quasi a 200 morti il tragico bilancio, ancora provvisorio, del naufragio di un barcone carico di migranti avvenuto stamani al largo di Lampedusa, nei pressi dell'Isola dei Conigli. L'imbarcazione trasportava 500 africani, tutti eritrei, somali e ghanesi.
Un centinaio di cadaveri - la stima è approssimativa - sono stati individuati dai sommozzatori della Guardia costiera sotto e attorno al barcone affondato e localizzato a una quarantina di metri di profondità. Tra loro molte donne e bambini. Si aggiungono ai 94 corpi già recuperati. Tra i cadaveri portati sulla terraferma ci sono anche quelli di 47 donne, tra le quali due erano incinte, e di quattro bambini. I superstiti sono 155. Il barcone sarebbe partito dalla Libia, sembra da Misurata.
I poveri resti, prima allineati sul molo Favarolo, sono stati gradualmente trasferiti nell'hangar dell'aeroporto. "Abbiamo deciso di trasferire le salme delle vittime del naufragio nell'hangar dell'aeroporto - ha spiegato Pietro Bartolo, responsabile del Poliambulatorio dell'isola - perché nella camera mortuaria non c'è più spazio. Siamo in piena emergenza non solo nel centro di prima accoglienza, dove cerchiamo di ospitare i migranti che stanno arrivando, ma anche nel cimitero, dove non riusciamo più a seppellire i morti". Sul traghetto di linea che salperà stanotte da Porto Empedocle (Agrigento) per arrivare domattina sull'isola saranno imbarcate 120 bare.

Secondo le testimonianze di alcuni superstiti, nella notte a bordo erano state incendiate delle coperte per farsi notare da alcuni motopescherecci, perché non c'era campo e i telefonini erano fuori uso. Il fuoco però sarebbe sfuggito al controllo, provocando il panico tra i passeggeri. La nave a quel punto si è rovesciata; il relitto è stato individuato davanti alla costa dell'Isola dei Conigli. Il natante è quasi completamente affondato ed è stato avvistato dai piloti di un ATR42 della Guardia costiera. Dal mare affiora una piccola parte dello scafo.

Secondo alcuni superstiti, un paio di pescherecci si sarebbe accostato alla "carretta" ma non avrebbe prestato soccorso; circostanza smentità però dal ministro Alfano.

Mancano ancora all'appello tra le 150 e le 200 persone. Nella zona di mare coinvolta sono subito accorsi natanti da diporto e decine di peschereggi lampedusani per aiutare le motovedette della Capitaneria di porto a soccorrere gli immigrati in mare.

Uno scafista sarebbe stato arrestato. La procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta.

In nottata era approdata un'altra "carretta" con 463 extracomunitari, in maggioranza siriana. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza che ieri ospitava oltre 700 persone.​​

Il Papa: preghiamo Dio per le vittime

"Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa". Lo chiede papa Francesco dal
suo account su Twitter.  "Non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell'ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa. Mi viene la parola vergogna: è una vergogna". Sono ancora parole del Papa a conclusione del discorso celebrativo per i 50 anni dell'enciclica Pacem in Terris. "Uniamo gli sforzi perché non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle". Francesco ha aggiunto questa invocazione alla sua preghiera "per chi ha perso la vita, uomini, donne, bambini, per i familiari delle vittime e per tutti i profughi", pronunciata a conclusione della commemorazione dell'enciclica.

Il pianto del sindaco: è un orrore
"È un orrore, è un orrore", non riesce a dire altro Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa, mentre sul molo, assiste all'arrivo delle barche cariche di cadaveri. "Non finiscono mai di portare e scaricare morti" dice tra i singhiozzi. Nicolini si aggira smarrita tra la fila di corpi che si allunga sempre di più. Con un filo di voce aggiunge: "Venite a vedere. È una scena impressionante".

Lutto nazionale, un minuto di silenzio nelle scuole

Il Consiglio dei Ministri riunitosi alle 17.30 ha proclamato per domani una giornata di lutto nazionale "per l'immane tragedia avvenuta all'alba di questa mattina quando un barcone di migranti è naufragato a circa mezzo miglio dell'Isola dei Conigli al largo di Lampedusa". Nelle scuole di ogni ordine e grado sarà osservato un minuto di silenzio.

Letta: tragedia immane
Il premier Enrico Letta, appena appresa la notizia, ha incontrato il ministro dell'Interno e vice premier, Angelino Alfano, con il quale ha concordato un sopralluogo immediato dello stesso Alfano, che ha annullato la conferenza stampa dei ministri Pdl ed è partito per l'isola.

Alfano sull'isola: dall'hangar ho chiamato Barroso
"Di fronte all'hangar dove giacevano 93 corpi ho chiamato Jose Manuel Barroso e gli ho detto: mi trovo di fronte ai cadaveri di 93 uomini, donne e bambini che non volevano andare a Lampedusa, ma in Europa. L'Europa deve prendere un posizione chiara perché questa è la sua frontiera". "Noi facciamo tutto - ha aggiunto - in termini di assistenza, accoglienza e soccorso. Paghiamo anche un dazio in termini di sicurezza. Ma l'Europa deve fare il resto. Bisogna immaginare corridoi umanitari per quelli che hanno bisogno di difendere la loro libertà, i loro Paesi dalle guerre e che hanno necessità di attraversare questo mare per arrivare in Europa".

Boldrini: tragedia tremenda
Laura Boldrini ha annunciato l'intenzione di andare a Lampedusa nelle prossime ore. Apprese le prime notizie sulla strage di migranti, la presidente della Camera ha telefonato al sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, per esprimerle la sua vicinanza. "La dimensione di questa nuova tragedia è tremenda. Ma i motivi che spingono queste persone a mettersi in viaggio sono sempre gli stessi: guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani", ha dichiarato Boldrini.

Kyenge: rivedere i flussi migratoriAbolire la Bossi-Fini? "Se ne potrà parlare al coordinamento tra ministeri, da mettere in campo fin da subito". Lo ha detto il ministro per l'Integrazione, Cécile Kyenge. D'altro lato Kyenge intende "chiedere con più forza di quanto fatto finora un intervento condiviso dall'Unione europea, a partire dall'adozione di canali umanitari che rendano più sicuri questi viaggi, sui quali organizzazioni criminali lucrano sulla pelle di uomini, donne e bambini". Il ministro ha ricordato che il Consiglio d'Europa "ha giudicato sbagliate le nostre politiche sui flussi migratori verso il nostro Paese: anche su questo dobbiamo dare risposte".

Ue: aiuteremo
"Le istituzioni Ue esprimono la loro tristezza per quanto avvenuto a Lampedusa. È una vera tragedia che ha coinvolto anche bambini. L'Ue deve vedere cosa fare per aiutare", così il commissario Ue Johannes Hahn.

Onu: tragedia deve spingerci all'azione
La morte dei migranti africani a Lampedusa "deve spingere all'azione". Lo ha detto il segretario
generale dell'Onu Ban Ki moon.
http://www.avvenire.it

 

Nessun commento: