giovedì 3 ottobre 2013

L'ORRORE, E IL MERAVIGLIOSO DISCORRERE


 
Una BMW con cinque Rom a bordo investe e schianta una punto con due donne e una bambina. La donna più giovane, la madre, e la sua bambina di due anni muoiono, la terza, la nonna, è grave.
Uno degli occupanti della BMW scappa.
Intanto sulle coste di Catania, tredici annegano, gettati in mare dagli scafisti a cinghiate (non sapevano nuotare).
L'errore che ci accompagna, che non smette mai di mordere, è da censurare? Da edulcorare? O come diceva Nietzche occorre fissare l'abisso finché non sia l'abisso a fissare noi?
In questi giorni il meraviglioso segno di Papa Francesco e del suo discorrere con chi non crede, in modo pubblico e libero, dà nuovi spunti a chi non censura nulla, a chi è impegnato con la vita intera. Non si tratta di esercizi filosofici di dialettica, ma di esperienza d'uomini a confronto. Perché la fede è una ipotesi e una certezza con cui guardare, non con cui girare lo sguardo.

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