martedì 3 giugno 2014

Studentessa e pornostar, per gli Usa un falso scandalo di Rino Cammilleri

Belle Knox
Sta scandalizzando l’America la vicenda di Belle Knox (nessuna parentela con Amanda), la diciottenne che gira film porno per pagarsi la retta (da grande vuole fare la sociologa) in una delle più prestigiose università degli Usa, la Duke University di Durham, North Carolina. A noi, invece, scandalizza che l’America si scandalizzi. Infatti, è da lì che si è diffusa nel mondo la cosiddetta rivoluzione sessuale.
L’America ha cominciato con i Roary Twenties, gli Anni Ruggenti: sesso, whisky e charleston; rivoluzione negli abiti femminili: gonne sopra il ginocchio laddove prima arrivavano alle scarpe, aboliti i reggiseni, capelli à la garçonne. Poi ha esportato il boogie-woogie, ballo non proprio casto e morigerato (se qualcuno vuole approfondire può rileggersi il classico La pelle di Curzio Malaparte o riguardarsi il film che ne trasse la regista Liliana Cavani con Marcello Mastroianni). Sempre in formato esportazione, subentrò il rock’n’roll, musica da ballo che prendeva il nome, in gergo yankee, da una posizione che le coppiette assumevano sui sedili delle auto nei drive-in (i cinema per automobili, diffusissimi negli Usa). Suo alfiere mondiale fu Elvis Presley, detto per assonanza «the pelvis» dai movimenti provocatori che faceva col bacino mentre cantava. A stretto giro di posta seguì il movimento «beat», che era un’intera filosofia onnicomprensiva, ma che aveva il suo perno nella «liberazione» dell’individuo (che poi, per quanto uno possa scervellarsi, non c’è «liberazione dell’individuo» che non finisca nella solita cosa). Ai beatniks subentrarono gli hippies e la mitologia del «gipsy» (che sarebbe lo zingaro, supposto sradicato e seguace dei soli istinti), che aggiunsero fiori e droghe psichedeliche alla solita «liberazione» indovinate di che.
A quel punto ci si misero anche gli «scienziati» -sempre americani- come Kinsey e Pincus, e fu un dilagare di «inchieste» e «rapporti» sempre e comunque sul sesso, pillola anticoncezionale adiuvante (è stato giustamente osservato che a «liberare» le donne sono state due invenzioni: la lavatrice e la pillola; ma quest’ultima nulla avrebbe potuto senza tamtam culturale). A fare da grancassa e, talvolta, da apripista (al grido di «piatto ricco mi ci ficco») pensava Hollywood, con la sua spaventosa capacità di diffondere costumanze e stili di vita nell’intero pianeta. L’attuale pensiero politically correct nonché la filosofia «gender» e Lgbt (le altre lettere da acronimo aggiungetele voi, perché l’elenco è praticamente senza fine) da dove provengono? Sempre dagli Usa, insieme al mai defunto femminismo, ormai recepito anche a livello politico con le obbligatorie (e, diciamolo, grottesche) «quote rosa».
Adesso gli americani si scandalizzano perché una signorina fa la pornostar per pagarsi gli studi? Ma non sono stati proprio loro a premiare, e non solo al botteghino, quel capolavoro di film che fu Pretty woman? Aggiornamento di Cenerentola, si disse, perché una ragazza povera, Julia Roberts, veniva impalmata dal ricco squalo finanziario Richard Gere. Ma, nel film, la «ragazza povera» faceva, guarda un po’, la prostituta per pagarsi il college, con tanto di look appropriato. Sì, direte, però la pretty woman del film faceva il mestiere in modo discreto, classico, in albergo, mica girava pellicole hard. E’ vero, tuttavia lo sdoganamento del pornofilm è sempre made in Usa, con quel famoso Gola profonda che, anche qui, fece il giro del mondo e lanciò un’industria dai fatturati da capogiro. Perciò, born in Usa, Belle Knox non fa altro che ciò che le è stato da lunga pezza esemplato. È una pioniera? Non crediamo. Lei è stata notata perché, per forza di cose, ha dovuto metterci la faccia. Ma ogni tanto la cronaca, anche nostrana, ci mostra la diffusione del fenomeno. Che la legge vieta fino al compimento dei diciassette anni e trecentosessantaquattro giorni, poi non vieta più. Ma sappiamo che il legislatore è da tempo un semplice notaio del mutamento di costume. E l’attività sessuale ormai comincia con la pubertà. Perciò, prima o poi vetuste regole «fasciste» (fino a non molto fa si diceva «da Codice Rocco») verranno abbandonate per far posto al nuovo che avanza. Per il resto, basterà, come al solito, ricorrere al semplice espediente di cambiare nome alle cose: puttana e prostituta sono già state soppiantate da «escort» e «pornostar». Fa più fino e non «discrimina».

Nessun commento: