lunedì 9 giugno 2014

La speranza di chi ha portato Cristo di Julián Carrón

Don Alberto Bertaccini.




Cari amici,
che cosa ha provocato in ciascuno di noi la notizia della morte improvvisa di don Alberto? Lo smarrimento o il grazie al Signore di avercelo dato per testimoniarci la bellezza di una vita afferrata da Cristo? La gratitudine è il sentimento che domina in me riandando con la memoria al nostro ultimo incontro di pochissimi giorni fa, colpito dalla letizia del suo volto e dall’umanità delle sue parole.

La sua semplicità di affidarsi al disegno di Dio dentro la grande compagnia del movimento che gli aveva cambiato la vita fin da ragazzo, lo ha reso padre di tanti a Forlì e poi nei Paesi del Sudamerica dove l’obbedienza al carisma lo ha portato in tutti questi anni. Desideroso solo di servire l’opera di un Altro con tutta la sua vita, neanche la malattia glielo ha impedito, anzi, lo ha reso ancora più attaccato all’essenziale, umile e certo, avendo verificato che Cristo presente è l’Unico capace di soddisfare il nostro bisogno sterminato e di sostenere la vita.

Come disse partendo nuovamente per la missione in Ecuador, dopo avere vissuto tanti anni in Paraguay: «Forse quando uno parte la prima volta ci può essere l’idea di salvare gli uomini da certe oppressioni, ma quando si arriva là ci si rende conto che le contraddizioni sono enormi. La novità non è salvare le persone dalle contraddizioni, ma renderle capaci di affrontarle. La speranza è portare Cristo». Che è lo stesso che ha detto di recente papa Francesco: «È Lui ciò che di più prezioso siamo chiamati a offrire alla nostra gente».

Domandiamo ai suoi due grandi amici don Giussani e don Ricci di accoglierlo in Cielo per continuare a sostenere misteriosamente ma realmente tutta la nostra Fraternità nel cammino che dobbiamo compiere insieme verso la santità.

don Julián Carrón

Nessun commento: