martedì 8 aprile 2014

Esercizi Fraternità CL ,Parolin: Francesco conta su di voi per la missione


Pietro Parolin con Julián Carrón a Rimini (Masi/Reni)Il segretario di Stato vaticano agli Esercizi spirituali della Fraternità evoca Giussani «All’inizio della fede c’è sempre un moto di attrattiva»

È
stato un incontro caloroso, fat­to di parole che pesano e di ri­petuti e scroscianti applausi, quello tra i ventiquattromila che gre­mivano la Fiera di Rimini per gli E­sercizi della Fraternità di Cl e il segre­tario di Stato vaticano, Pietro Parolin. Nell’omelia della Messa celebrata sa­bato pomeriggio, il cardinale ha sot­tolineato che «la fede non è seguire verità costruite o raggiunte da noi, con le nostre forze. All’inizio c’è sempre un moto di attrattiva, qualcosa che at­trae i nostri cuori». A questo proposi­to ha citato le parole di Benedetto X­VI: «La Chiesa non fa proselitismo. Es­sa si sviluppa piuttosto per 'attrazio­ne': come Cristo, attira tutti a sé». Un concetto ripetuto continuamente da papa Francesco, come nell’omelia del
 1° ottobre a Santa Marta, quando ha sottolineato che «la testimonianza della carità fa cre­scere la Chiesa».
  Poi citando Gius­sani ha sottolinea­to che «si può vi­vere l’esperienza dell’attrazione so­lo per una perso­na che è viva, che si muove, che respira». Solo incon­trando Gesù come un contemporaneo l’esistenza riparte, e si assiste al «mi­racolo di vite deragliate che vengono redente, di figli che sembravano per­duti, condannati, e vengono guariti dall’abbraccio dell’amore guarito».
  Carrón ha ringraziato il segretario di Stato per l’attenzione alla vita del Mo­vimento
 («i nostri amici in giro per il mondo la incon­trano spesso»), e ha espresso rico­noscenza per il suo ministero «che la porta a seguire da vicino papa Fran­cesco, che noi de­sideriamo seguire con tutto noi stes­si, ogni volta tra­volti e conquistati dalla passione con cui vive la presenza di Cristo nella vi­ta della Chiesa e di ogni uomo, rilan­ciandoci verso quelle periferie esi­stenziali nelle quali il carisma donato a don Giussani ci ha fatto nascere». In­fine, un piccolo «fuori programma» accompagnato da lunghi applausi. Pa­rolin ha espresso la «sorpresa di ve­dervi così numerosi, davvero impres­sionante questa assemblea». Poi ha ringraziato per l’invito: «Ho faticato un po’ ad accettarlo perché devo li­mitare le uscite, però non mi pento di essere venuto». Quindi ha portato il «saluto affettuoso» e l’incoraggia­mento del Papa, insieme alla certezza che egli «davvero sa di poter contare su di voi per quella conversione pa­storale nel senso missionario a cui ha chiamato tutta la Chiesa nell’Evange­lii gaudium , documento programma­tico di questo pontificato». Infine ha ricordato la collaborazione con Cl ne­gli anni in cui era nunzio apostolico in Venezuela e ha chiesto di pregare per i destini di quel Paese e per i due mis­sionari della «sua» diocesi ( Vicenza) rapiti in Camerun. 
 Giorgio Paolucci
 
 


 
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