Sui temi sollevati dai più recenti casi di cronaca relativi alla vita umana, nei giorni di Pasqua numerose voci si sono levate anche in alcune cattedrali del nostro Paese, attraverso omelie o messaggi nei quali ben quattro cardinali hanno fatto riferimento ai discussi casi su eterologa, maternità surrogata e scambio di embrioni. «La mentalità corrente – secondo l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco – ha perso il senso del peccato, ritiene che ogni scelta individuale è buona se è libera e responsabile. Ma basta la libertà perché un atto sia buono e giusto? Basta che la scienza metta in grado di fare qualcosa perché qualcosa sia bene? È dunque la fattibilità tecnica il criterio della moralità? Se così fosse saremmo sulla via della barbarie, dove le persone diventano oggetto di manipolazione, la vita umana materiale di ricerca, naturalmente in mano ai più forti». «La Chiesa – ha detto il cardinale Angelo Scola ,arcivescovo di Milano – continua a proporre il Vangelo della vita a tutti gli attori della nostra società plurale. Afferma il bene universale della vita dal suo concepimento fino al suo termine naturale e invita a riconoscere il dono del figlio come frutto dell’unione d’amore tra l’uomo e la donna in cui spirito e corpo di entrambi siano coinvolti. Riconoscere e valorizzare le strabilianti scoperte della tecno-scienza non significa subirne tutti i risultati, quasi lasciandosi dominare da una sorta di imperativo tecnologico: siccome si può fare, si deve fare». Per il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, «si sta gradualmente introducendo nella nostra convivenza una visione dell’uomo che erode e devasta i fondamentali della persona umana come tale. Non è di condotte quindi ciò di cui stiamo discutendo. È la persona umana come tale che è in pericolo, poiché si stanno ridefinendo artificialmente i vissuti umani fondamentali: il rapporto uomo-donna; la maternità e la paternità; la dignità e i diritti del bambino». «Il progresso senza limiti e senza prezzo in umanità – ha fatto notare infine il cardinaleGiuseppe Betori, arcivescovo di Firenze – è un messaggio illusorio, di cui ci si vorrebbe far abbevererare, ma ogni volta si rivela un veleno mortale |
giovedì 24 aprile 2014
«La nostra vita non è in balìa della tecno-scienza»
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