Vicini al proprio popolo fino a stancarsi, ma felici di aver svolto con dedizione e correttezza il proprio lavoro di amministratori comunali. Questo dovrebbe essere ogni sindaco, secondo Papa Francesco, che stamattina ha accolto in Vaticano un’ampia delegazione dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani.
Com’è un sindaco alla fine della sua giornata lavorativa? Stanco ma felice di aver fatto in pieno il proprio dovere a servizio della collettività, o forse meno stanco e anche con la coscienza meno a posto per aver sfruttato la propria posizione per fini personali? Sulle luci e le possibili ombre di questo ruolo si sofferma Papa Francesco, che al discorso preparato per l'incontro con l'Anci preferisce un flusso spontaneo e più genuino di considerazioni e ricordi, che richiama da vicino la sua visione del vescovo come servitore in mezzo al suo popolo. In qualche modo, afferma, anche il sindaco di una città deve nutrire questo desiderio di vicinanza alla gente che amministra.
Com’è un sindaco alla fine della sua giornata lavorativa? Stanco ma felice di aver fatto in pieno il proprio dovere a servizio della collettività, o forse meno stanco e anche con la coscienza meno a posto per aver sfruttato la propria posizione per fini personali? Sulle luci e le possibili ombre di questo ruolo si sofferma Papa Francesco, che al discorso preparato per l'incontro con l'Anci preferisce un flusso spontaneo e più genuino di considerazioni e ricordi, che richiama da vicino la sua visione del vescovo come servitore in mezzo al suo popolo. In qualche modo, afferma, anche il sindaco di una città deve nutrire questo desiderio di vicinanza alla gente che amministra.
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