L’arcivescovo di Ferrara spiega quale sia il senso profondo dell’appello del Pontefice: «Il digiuno dà densità esistenziale ed etica alla preghiera»
Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, parla ancora della Siria. Monsignor Negri –
che ha firmato l’appello di tempi.it contro l’intervento armato – ha diffuso una nota in cui
accoglie «con profonda gratitudine l’invito che il Santo Padre ha rivolto a vivere una giornata
di preghiera e di digiuno per propiziare l’aiuto della Madonna sulla terribile vicenda del
Medio Oriente, affinché si allontanino i venti di guerra e, per la buona volontà di coloro che
sono implicati, si possa aprire una possibilità di pace».
che ha firmato l’appello di tempi.it contro l’intervento armato – ha diffuso una nota in cui
accoglie «con profonda gratitudine l’invito che il Santo Padre ha rivolto a vivere una giornata
di preghiera e di digiuno per propiziare l’aiuto della Madonna sulla terribile vicenda del
Medio Oriente, affinché si allontanino i venti di guerra e, per la buona volontà di coloro che
sono implicati, si possa aprire una possibilità di pace».
I SOLDI DEL PASTO PER LA SIRIA. Oltre alle preghiere e al digiuno, l’arcivescovo ha
proposto di «devolvere alla Caritas Diocesana, come aiuto alle grandi povertà che
caratterizzano ormai il nostro paese, il corrispettivo del pasto a cui si è rinunziato».
«Questo momento – si legge nella nota – così provvidenzialmente propostoci dalla grande
pietà e dalla grande carità di papa Francesco sia un evento per la vita di ciascuno, cioè una
consegna della nostra vita al Signore e a Sua Madre, perché la nostra esistenza personale,
comunitaria, sociale e la vita di questi luoghi così martoriati dal fanatismo, dalla violenza e da
interessi innominabili, possa trovare un momento di apertura, nuove possibilità di
comprensione e di pace»
proposto di «devolvere alla Caritas Diocesana, come aiuto alle grandi povertà che
caratterizzano ormai il nostro paese, il corrispettivo del pasto a cui si è rinunziato».
«Questo momento – si legge nella nota – così provvidenzialmente propostoci dalla grande
pietà e dalla grande carità di papa Francesco sia un evento per la vita di ciascuno, cioè una
consegna della nostra vita al Signore e a Sua Madre, perché la nostra esistenza personale,
comunitaria, sociale e la vita di questi luoghi così martoriati dal fanatismo, dalla violenza e da
interessi innominabili, possa trovare un momento di apertura, nuove possibilità di
comprensione e di pace»
IL SENSO DEL DIGIUNO. Intervistato poi oggi
dalla Radio Vaticana, Negri ha parlato dell’importanza della preghiera e del digiuno
per la pace nel mondo: «È il potere di Dio», ha spiegato. «Tutto il resto viene, perché
se c’è la preghiera e Dio ci ascolta, ciascuno di noi può dare il suo contributo. I
potenti dovrebbero almeno dare il contributo di un ripensamento e il popolo quello di
una partecipazione solidale, perché non ci sono soltanto i venti di guerra, ci sono due
milioni di siriani che stanno scappando e, tra questi milioni di siriani, c’è un numero
impressionante di bambini».
«Il digiuno – ha proseguito Negri – aggiunge alla preghiera una particolare
sottolineatura di sacrificio: dà densità esistenziale ed etica a una preghiera che
altrimenti potrebbe essere un po’ verbalistica e un po’ pietistica. La preghiera è una
delle cose più impegnative, ma può essere vissuta in modo del tutto astratto se non ci
si sacrifica in qualche cosa. Tutte le cose, anche le più grandi, possono essere
affermate, ma in modo irrelato alla vita».
AUTENTICAMENTE CATTOLICO.
Secondo Negri, il fatto che la proposta sia rivolta anche a persone di altre religioni è la
dimostrazione che «un gesto autenticamente cattolico rivela la sua capacità di
comprendere e di valorizzare anche tutte le differenze. Mi sembra che sia stata per
secoli la grande testimonianza della Chiesa. Non è una verità esclusiva, è una verità
inclusiva». e il fatto che vi aderiscano anche persone non credenti può diventare
«un’occasione fondamentale di ripensamento sulla propria identità di uomo, sulle
esigenze che costituiscono il cuore umano, tra le quali una delle più fondamentali è
certamente la pace, ma la pace non disgiunta dalla verità».
Secondo Negri, il fatto che la proposta sia rivolta anche a persone di altre religioni è la
dimostrazione che «un gesto autenticamente cattolico rivela la sua capacità di
comprendere e di valorizzare anche tutte le differenze. Mi sembra che sia stata per
secoli la grande testimonianza della Chiesa. Non è una verità esclusiva, è una verità
inclusiva». e il fatto che vi aderiscano anche persone non credenti può diventare
«un’occasione fondamentale di ripensamento sulla propria identità di uomo, sulle
esigenze che costituiscono il cuore umano, tra le quali una delle più fondamentali è
certamente la pace, ma la pace non disgiunta dalla verità».
http://www.tempi.it/negri-il-senso-del-digiuno-proposto-da-papa-francesco-per-la-siria#.UidqJxtM8Wc
Davide Pagnanelli, ha intervistato mons. Luigi Negri, sull'importanza della preghiera e del digiuno per la pace nel mondo:
D. - Papa Francesco ha parlato di "preghiera e digiuno" per la giornata di sabato, in risposta alle urgenze della crisi siriana. Ma qual è la portata e la potenza di queste "armi" che la Chiesa mette in campo in questa ora critica per il pianeta?
R. - È il potere di Dio. Tutto il resto viene, perché se c’è la preghiera e Dio ci ascolta, ciascuno di noi può dare il suo contributo. I potenti dovrebbero almeno dare il contributo di un ripensamento e il popolo quello di una partecipazione solidale, perché non ci sono soltanto i venti di guerra, ci sono due milioni di siriani che stanno scappando e, tra questi milioni di siriani, c’è un numero impressionante di bambini.
D. - Ma perché alla preghiera si accompagna il digiuno? Che significato ha?
R. - Il digiuno aggiunge alla preghiera una particolare sottolineatura di sacrificio: dà densità esistenziale ed etica a una preghiera che altrimenti potrebbe essere un po’ verbalistica e un po’ pietistica. La preghiera è una delle cose più impegnative, ma può essere vissuta in modo del tutto astratto se non ci si sacrifica in qualche cosa. Tutte le cose, anche le più grandi, possono essere affermate, ma in modo irrelato alla vita.
D. - Moltissimi esponenti - anche di altre religioni - hanno detto di voler partecipare a questa veglia di sabato. Ma la preghiera può diventare un punto di contatto tra spiritualità differenti?
R. - Mi sembra che questa sia la dimostrazione che un gesto autenticamente cattolico rivela la sua capacità di comprendere e di valorizzare anche tutte le differenze. Mi sembra che sia stata per secoli la grande testimonianza della Chiesa. Non è una verità esclusiva, è una verità inclusiva.
D. - Qual è il significato di questa giornata per chi invece vi si accosta da non credente?
R. - È un’occasione fondamentale di ripensamento sulla propria identità di uomo, sulle esigenze che costituiscono il cuore umano, tra le quali una delle più fondamentali è certamente la pace, ma la pace non disgiunta dalla verità.
D. - Qual è invece l’aiuto che la preghiera può dare alla politica?
R. - La preghiera, al di là dell’intelligenza, al di là del cuore, fa oltrepassare i limiti angusti e deformanti dell’egoismo. E la politica, è una forma eminente di carità.
http://it.radiovaticana.va
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