Cosa rende autorevole papa Francesco quando parla di pace?
Non appena il suo ruolo di leader mondiale religioso ( che pure ha), non il suo indubbio carisma (che pure ha), non la libertà sua e della chiesa da logiche di potere e da interessi in gioco, ma una cosa: il fatto è che dice la verità.
Parla di pace ricordando che riguarda le nazioni e i cuori, le armi e i movimenti dell'anima, che è un problema di tutti non solo dei potenti, che la guerra non è solo assenza di conflitto armato. Per questo la gente lo ascolta, perché parla della vita e perciò può parlare di pace e di guerra in modo credibile e in modo credibile chiedere a tutti un'azione (il digiuno e la preghiera) che non è solo rivolta a farsi sentire dai potenti, ma dal cuore di ciascuno. Perché la pace è il frutto di un'azione, non appena lo stop a un'azione di guerra. È l'accoglienza di una dismisura, di un interesse più grande, di una presenza - quella del Mistero- che sola dà pace. Ha l'autorevolezza del vero, della esperienza. Del vivente. Cosa che troppi fantasmi che parlano (pur gonfi di potete) non hanno.
dr
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giovedì 5 settembre 2013
LA PACE E L'AUTOREVOLEZZA
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