domenica 15 settembre 2013

Il principio di sussidiarietà

Secondo il principio di sussidiarietà, né lo Stato né alcuna società più grande devono sostituirsi all’iniziativa e alla responsabilità delle persone e dei corpi intermedi. (Catechismo 1894) A garanzia di un bilanciato rapporto tra persona e società, la solidarietà deve essere coniugata con la sussidiarietà. La prima evita lo sbilanciamento in senso individualista e liberista del rapporto, la seconda in senso collettivista e statalista. La sussidiarietà è virtù modulatrice dell’intervento solidale all’effettivo bisogno dei destinatari, in modo da non sostituirsi ad essi, ma sostenerli nelle loro insufficienze e metterli in condizione di operare da sé. Per essa la solidarietà è improntata al subsidium, a un intervento cioè non sostitutivo di quanto le persone, le famiglie e i corpi intermedi possono realizzare da soli, ma sussidiario, vale a dire di sostegno, integrazione e promozione; e flessibile, in modo da tirarsi fuori man mano che i soggetti diventano autosufficienti.
  Per la natura sussidiaria degli interventi, sono salvaguardati i diritti, le competenze e le responsabilità di tutti nella società ed è favorito lo spirito di libertà e d’iniziativa dei soggetti. Al contrario la mancanza di sussidiarietà rende invadente il potere, limita i diritti e mortifica le libertà.
  La sussidiarietà è virtù e principio cardine della dottrina sociale della Chiesa, soprattutto in campo politico. Con essa contrasta ogni forma di accentramento, di
burocratizzazione, di assistenzialismo, di presenza ingiustificata ed eccessiva dello Stato. All’attuazione del principio di sussidiarietà corrisponde il rispetto del primato della persona; la tutela del diritto primario della famiglia a provvedere alla formazione dei figli; la valorizzazione delle associazioni e delle organizzazioni intermedie; l’incentivazione dell’imprenditoria e dell’iniziativa privata; l’articolazione pluralistica della società; la tutela delle minoranze; il decentramento burocratico e amministrativo; il riconoscimento della funzione sociale del privato; la sollecitazione del cittadino ad essere parte attiva della realtà politica e sociale del Paese. 

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