venerdì 20 settembre 2013

I PRETENDENTI MALE

Sparano alle donne mentre fanno jogging, le accompagnano fuori dal ristorante elegante e le strangolano, le pagano sui cigli della strada e poi le occultano fatte a pezzi in bagagliai, in cespugli in greti di torrenti, le cercano cento mille volte al telefono per vederle e poi appena le vedono le pugnalano. Cosa succede agli uomini? Cosa ci succede? Succede la sconfitta del maschio "pretendente", che pretende, che non riesce a concepire la libertà di lei - quand'anche fosse usata in modo errante, o parziale, o "scorretta" secondo i canoni di chissà quale morale invocata perlopiù per giustificare il possesso. Cosa ci succede, ai maschi pretendenti, che stiamo trasformando quella parola ( il pretendente) da una azione cavalleresca, allegramente galante, a un fosco allungare l'ombra sul viso a cui si dice, anche solo in una frazione in una bufera incontrollata di baci, "ti amo". Il pretendente gentile si sta trasformando in un bambino collerico, in un infantile omicida. Una crudeltà senza il tremendo che è inerente al crimine nato per motivazioni profonde e complesse. No ci sta succedendo una cosa banale, crudele, orrenda. Diciamocelo: siamo tornati bambini, ma bambini viziati, maledettamente.
dr

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