sabato 30 novembre 2013

Messaggio del Papa a Bartolomeo I: cristiani d'Oriente e Occidente uniti per promuovere pace e libertà

Un appello per la pace in Medio Oriente e per la tutela della libertà religiosa nel mondo: è questo il cuore del messaggio che Papa Francesco ha inviato al Patriarca ecumenico Bartolomeo I, in occasione della festa di Sant’Andrea. Il messaggio è stato letto dal card. Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani e capo di una delegazione della Santa Sede recatasi ad Istanbul, in Turchia. Per l’occasione, è stata celebrata una Divina Liturgia nella Chiesa patriarcale del Fanar. Stamattina, intanto, durante la Messa a Santa Marta, il Papa ha pregato secondo le intenzioni di Bartolomeo I. RealAudioMP3 

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
DI SUA SANTITÀ Bartolomeo I,
PATRIARCA ECUMENICO, PER LA FESTA DI SANT'ANDREA

A Sua Santità Bartolomeo I
Arcivescovo di Costantinopoli
Patriarca Ecumenico
"Pace ai fratelli, e carità e fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo."  ( Ef  6:23)
Dopo aver accolto con gioia la delegazione che Vostra Santità ha inviato a Roma per la festa dei santi Pietro e Paolo, è con la stessa gioia che io trasmetto, attraverso questo messaggio affidato al Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, la mia vicinanza spirituale in occasione della festa di Sant'Andrea, fratello di Pietro e il santo patrono del Patriarcato ecumenico. Con il sincero affetto riservato ai amati fratelli, porgo i miei migliori auguri oranti a Vostra Santità, ai membri del Santo Sinodo, al clero, ai monaci ea tutti i fedeli, e - insieme con i miei fratelli e sorelle cattolici - entrare nella tua own preghiera in questa occasione di festa.
Santità, caro fratello in Cristo, questa è la prima volta che mi rivolgo a voi in occasione della festa dell'apostolo Andrea, il primo chiamato. Colgo l'occasione per assicurarvi della mia intenzione di proseguire i rapporti fraterni tra la Chiesa di Roma e il Patriarcato ecumenico. E 'per me fonte di grande rassicurazione per riflettere sulla profondità e l'autenticità dei nostri legami esistenti, frutto di un cammino di grazia lungo la quale il Signore ha guidato le nostre Chiese dato storico incontro a Gerusalemme tra il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, il cinquantesimo anniversario di cui si celebrerà a breve. Dio, fonte di ogni pace e di amore, ci ha insegnato in questi anni a considerare l'un l'altro come membri della stessa famiglia. Per anzi abbiamo un solo Signore e unico Salvatore. Noi apparteniamo a lui attraverso il dono della buona notizia della salvezza trasmessa dagli apostoli, attraverso il solo battesimo nel nome della Santissima Trinità, e attraverso il santo ministero. Uniti in Cristo, dunque, siamo già sperimentare la gioia di autentici fratelli in Cristo, mentre ancora pienamente consapevoli di non aver raggiunto l'obiettivo della piena comunione. In attesa del giorno in cui potremo finalmente prendere parte insieme al banchetto eucaristico, i cristiani sono il dovere di prepararsi a ricevere questo dono di Dio attraverso la preghiera, la conversione interiore, rinnovamento della vita e dialogo fraterno.
La nostra gioia nel celebrare la festa dell'apostolo Andrea non deve farci volgere lo sguardo dalla situazione drammatica delle tante persone che soffrono a causa della violenza e della guerra, la fame, la povertà e gravi disastri naturali. Mi rendo conto che si è profondamente preoccupato per la situazione dei cristiani in Medio Oriente e per il loro diritto a rimanere nella loro patria. Il dialogo, il perdono e la riconciliazione sono l'unico mezzo possibile per ottenere la risoluzione del conflitto. Cerchiamo di essere incessante nella nostra preghiera al Dio onnipotente e misericordioso per la pace in questa regione, e continuiamo a lavorare per la riconciliazione e il giusto riconoscimento dei diritti dei popoli.
Sua Santità, il ricordo del martirio dell'apostolo sant'Andrea fa anche pensare a molti cristiani di tutte le Chiese e Comunità ecclesiali che, in molte parti del discriminazione esperienza del mondo e, a volte paga con il proprio sangue il prezzo della loro professione della fede. Attualmente stiamo segnando il 1700 ° anniversario dell'Editto di Costantino, che pose fine alla persecuzione religiosa nell'impero romano in Oriente e in Occidente, e ha aperto nuovi canali per la diffusione del Vangelo. Oggi, come allora, i cristiani d'Oriente e d'Occidente deve dare testimonianza comune, in modo che, rafforzata dallo Spirito di Cristo risorto, essi possono diffondere il messaggio della salvezza al mondo intero. Vi è anche l'urgente necessità di una cooperazione efficace e impegnata tra i cristiani, al fine di salvaguardare ovunque il diritto di esprimere pubblicamente la propria fede e di essere trattati equamente nel promuovere il contributo che il cristianesimo continua ad offrire alla società e alla cultura contemporanea.
E 'con sentimenti di profonda stima e amicizia caldo in Cristo che invoco abbondanti benedizioni su di Vostra Santità e tutti i fedeli del Patriarcato Ecumenico, chiedendo l'intercessione della Vergine Madre di Dio e dei santi apostoli e martiri Pietro e Andrea. Con gli stessi sentimenti, rinnovo i miei migliori auguri e lo scambio con un fraterno abbraccio di pace.
Dal Vaticano, 25 Novembre 2013
FRANCIS

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