giovedì 28 novembre 2013

AVVENTO. COSA DOBBIAMO FARE ?Il pensiero di Don Renato






“Dio ha scelto di farsi attendere tutto il tempo di un Avvento. Io non amo attendere. Non amo attendere nelle file. Non amo attendere il mio turno. Non amo attendere il treno. Non amo attendere prima di giudicare. Non amo attendere il momento opportuno. Non amo attendere un giorno ancora. Non amo attendere, perché non ho tempo”  (J. Debruynne).
D’altronde la pubblicità fa di tutto  per evitarmi l’attesa e per questo mi offre incentivi di ogni tipo
Invece Dio ha scelto di farsi attendere.
Il Signore ci conosce bene e ha fatto dell’attesa lo spazio della conversione. Non è soltanto la pazienza di Dio, ma è la sua opera di educazione verso di me, per  purificare le infinite attese e gli infiniti desideri che non portano a niente, e far crescere invece il desiderio di lui.
L’attesa di Dio desta l’attenzione, e solo  l’attenzione è capace di amare.
“Cosa dobbiamo fare?”. Lo chiediamo anche noi a Giovanni Battista, ed egli ci risponde di raddrizzare i sentieri di Dio, di abbassare i monti del nostro orgoglio e della presunzione, che ci impediscono di vederlo; di riempire i burroni dei nostri vuoti interiori, della noia, delle cose senza senso, delle stupidità che tolgono il sapore della vita e quindi tolgono il gusto di Dio. 
Io attendo il Signore perché è il Signore per primo che mi attende, con pazienza, finché mi deciderò a desiderare di incontrarlo negli uomini e nelle donne che mi ha messo accanto.


Don Renato


Attendere è pregare


Dio,
tu hai scelto di farti attendere
tutto il tempo di un Avvento.
Io non amo attendere.
Non amo attendere nelle file.
Non amo attendere il mio turno.
Non amo attendere il treno.
Non amo attendere prima di giudicare.
Non amo attendere il momento opportuno.
Non amo attendere un giorno ancora.
Non amo attendere perché non ho tempo
e non vivo che nell'istante.
D'altronde tu lo sai bene,
tutto è fatto per evitarmi l'attesa:
gli abbonamenti ai mezzi di trasporto
e i self-service,
le vendite a credito
e i distributori automatici,
le foto a sviluppo istantaneo,
i telex e i terminali dei computer,
la televisione e i radiogiornali...
Non ho bisogno di attendere le notizie:
sono loro a precedermi.
Ma tu Dio
tu hai scelto di farti attendere
il tempo di tutto un Avvento.
Perché tu hai fatto dell'attesa
lo spazio della conversione,
il faccia a faccia con ciò che è nascosto,
l'usura che non si usura.
L'attesa, soltanto l'attesa,
l'attesa dell'attesa,
l'intimità con l'attesa che è in noi
perché solo l'attesa
desta l'attenzione
e solo l'attenzione
è capace di amare.
Tu sei già dato nell'attesa,
e per te, Dio,
attendere,
si coniuga come pregare.
(Jean Debruynne)

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