venerdì 14 dicembre 2012
Se Gesù Bambino nasce tra i Sassi di Matera Dono della Basilicata il presepe in piazza San Pietro
La suggestiva raffigurazione della Natività ambientata tra i 'Sassi' di Matera: è questa la novità per il tradizionale presepe di piazza San Pietro, che verrà inaugurato il 24 dicembre ai piedi dell’obelisco. Un presepe artistico offerto dalla Regione Basilicata e opera del maestro Francesco Artese. L’iniziativa è stata presentata ieri nella Sala Stampa della Santa Sede dal segretario del Governatorato vaticano, il vescovo Giuseppe Sciacca, dal presidente della regione lucana Vito De Filippo e dal direttore dei Musei vaticani Antonio Paolucci. «Il presepe – ha ricordato Sciacca – ha una intramontabile forza poetica. È un’icona del mistero dell’Incarnazione, perché rappresenta quello che è avvenuto nella capanna dove è nato il Salvatore». Il presepe è quindi un mezzo «per farci rivivere il mistero della nascita di Gesù», e inoltre «al di là di ogni dettaglio di natura tecnica, economica e artistica, intende offrire alla nostra riflessione il mistero di Dio che ha piantato la sua tenda in mezzo a noi, condividendo il nostro destino, sottraendolo così al caos o al nulla». Per questo, ha spiegato il presule dopo aver citato il mistico Angelo Silesio, la celebrazione del Natale «non è una commemorazione accademica, ma è la riattualizzazione, cioè il far memoria misterica, liturgica e sacramentale dell’evento salvifico decisivo». Il presidente De Filippo, ha da parte sua ha espresso «orgoglio e gratitudine» per aver potuto «offrire al Santo Padre, in una delle piazze più belle del mondo, l’immagine di una comunità sobria e umile, che si sintonizza proprio in una fase, in un tempo difficile per la storia del mondo, e anche per la storia del nostro Paese, per molti territori del nostro Paese, sicuramente per i più deboli, ma anche per le istituzioni». «Il presepe – ha aggiunto De Filippo – ha il significato di grande umiltà e semplicità. Richiama lo stile dei lucani, che stanno di solito al riparo dalla ribalta perché sono una comunità sobria e umile». Paolucci ha poi sottolineato come il successo del presepe cattolico sia dovuto al suo carattere «plurale» e «ubiquo». «Plurale» nel senso che nel presepe «ci devono stare e ci stanno tutte le creature a significare che Gesù è nato per tutti», cosicché - ha ricordato - nei presepi napoletani si sono potuti trovare rappresentati, nel corso degli anni, personaggi come «Maradona, Berlusconi o Belen». «Ubiquo» nel senso che il presepe può essere replicato dappertutto. Anche nel paesaggio delle Murge lucane, quindi. Paolucci, dicendosi affascinato dal presepe del maestro Artese, ha a sua volta affascinato l’uditorio parlando della Basilicata e offrendo alcuni 'flash' sull’opera che verrà resa visibile la sera della Vigilia. Matera, ha spiegato, «è una città piena di cappelle, di chiese, di fontane, di spazi per il mercato, di stalle, di luoghi percorsi dalle greggi che vanno al pascolo. Tutto questo ha fatto il maestro Artese nel suo presepio. Ha riprodotto molto bene, in polistirolo dipinto, monumenti che chi conosce Matera ritrova: per esempio, i pezzi della chiesa di San Nicola dei Greci, del campanile di Barisano, sono stati montati da lui in questo straordinario collage di luoghi, di emozioni, di persone, di animali, che si trovano nel cuore della Piazza, che rappresenta la gloria barocca di Roma». Alla conferenza stampa, moderata da padre Federico Lombardi, hanno assistito anche due lucani doc della Curia Romana, e cioè monsignor Francesco Camaldo (nativo di Lagonegro), decano dei cerimonieri pontifici, e padre Gianfranco Greco (originario di Barile), capo ufficio del Pontificio Consiglio per la famiglia. Presenti, tra gli altri, anche il senatore Carlo Chiurazzi e il sindaco di Matera Salvatore Adduce che ha ricordato come la sua città sia candidata a Capitale europea della cultura per il 2019. GIANNI CARDINALE
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