martedì 14 maggio 2013

Per la vita, con energie nuove

 
In tante parrocchie le firme a «Uno di noi», 30mila alla Marcia di Roma. E il Papa incoraggia. Ecco quello che è successo il 12 maggio con la campagna "Uno di noi"

Una domenica attesa, costruita, sperata. Ma che a conti fatti è andata al di sopra di ogni pre­visione. Col saluto del Papa a renderla praticamente perfetta. Il variegato 'po­polo della vita' si è rimesso in moto, e non solo metaforicamente. Di persona o attraverso i media, gli italiani hanno potuto incontrare direttamente la pro­posta di chi – marciando a Roma o rac­cogliendo firme alla petizione europea a tu­tela dell’embrione – crede che la vita uma­na sia un principio fon­dante. Da tempo que­sto non accadeva in si­mili proporzioni, e do­menica è successo in un clima di festa grazie a chi è riuscito a porta­re a Roma 30mila 'marciatori' (il dop­pio dell’anno scorso) e alle migliaia di volontari che, con la collaborazione in­dispensabile di tanti parroci, ha rac­colto le adesioni all’iniziativa «Uno di noi» davanti alle parrocchie. Ed è solo l’inizio.
  Anche perché il Papa nel
 Regina Coeli domenicale, al termine delle canoniz­zazioni in piazza San Pietro, ha accol­to la Marcia invitando «a mantenere vi­va l’attenzione di tutti sul tema così im­portante del rispetto per la vita umana sin dal momento del suo concepi­mento ». ricordando «la raccolta di fir­me che oggi si tiene in molte parrocchie italiane, al fine di sostenere l’iniziativaeuropea 'Uno di noi', per garantire protezione giuridica all’embrione, tu­telando ogni essere umano sin dal pri­mo istante della sua esistenza». Inco­raggiamento migliore per chi conti­nuerà a impegnarsi per il successo del­la petizione (un milione di firme l’o­biettivo, sino a sabato eravamo a un terzo della strada) non poteva esserci. La stessa Marcia – un successo pieno, di partecipazione e di atmosfera – ha fatto registrare un salto di qualità, an­che con l’intervento di delegati da altri Paesi, a cominciare da Lila Rose, leader della mar­cia per la vita più par­tecipata al mondo ( Washington, 750mila persone nella 40esima edizione di fine gen­naio). La marcia roma­na – che si è mantenu­ta apartitica, come da programma – ha visto partecipare anche il sindaco Gian­ni Alemanno, Carlo Casini, Eugenia Roccella, Paola Binetti, Maurizio Sac­coni, Carlo Giovanardi, Maurizio Ga­sparri, Giorgia Meloni, Olimpia Tarzia e Stefano De Lillo.
  Tra Uno di noi, e Marcia, a colpire tut­ti è stato il clima straordinariamente positivo e unitario di questa 'domeni­ca per la vita' fuori programma (la Giornata nazionale cade tradizional­mente la prima domenica di febbraio). «In modalità diverse, abbiamo mo­strato al Paese insieme alla Marcia u­na grande unità di obiettivi di tutti quelli che in Italia promuovono e di­fendono
 la vita umana – commenta Maria Grazia Colombo, portavoce ita­liana per 'Uno di noi' –. Inoltre, con la giornata di raccolta delle firme abbia­mo rimesso le parrocchie nel vivo di un tema decisivo per tutti, mostrando come siano luoghi di incontro, di ri­flessione e di impegno su grandi que­stioni ». «Se penso che alla prima edi­zione della Marcia, solo due anni fa, e­ravamo in 700...». Viene un po’ da ri­dere a Renzo Puccetti, tra gli organiz­zatori dell’iniziativa che ha portato dal Colosseo a piazza San Pietro un ser­pentone di famiglie e gruppi da tutta I­talia: «A chi parla della vita umana co­me un tema divisivo – riflette – abbia­mo mostrato che proporlo come valo­re genera interesse e partecipazione. Con 'Uno di noi' abbiamo offerto una pluralità di risposte e una capacità di mobilitazione che induce a confron­tarsi e discutere senza pregiudizi». «Il successo di questa domenica ora va messo a frutto – conclude la portavo­ce della Marcia, Virginia Coda Nun­ziante –, siamo davanti a una svolta nel­la difesa della vita in Italia: abbiamo vi­sto uscire allo scoperto una cultura che c’era ma da tempo non si mostrava in un modo così bello e ampio. E ora non lasciamo che questo entusiasmo si spenga».
 di Francesco Ognibene

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