mercoledì 5 febbraio 2014

Futuri preti, Luigi Negri: "L’uomo è desiderio di verità, bellezza e giustizia"

Neo-sacerdoti
(©ANSA) NEO-SACERDOTI

Fino a venerdì la Settimana di Studio per Formatori di Seminari promossa dalla Pontificia Università della Santa Croce. Circa 70 i partecipanti


Circa 70 formatori di seminari, provenienti da diversi contesti culturali ed ecclesiali - sono rappresentati paesi dell'America Latina, dell'Europa, dell’Australia e c'è una presenza dalla Palestina - stanno prendendo parte a Roma da lunedì scorso alla Settimana di studio promossa dal Centro di Formazione sacerdotale della Pontificia Università della Santa Croce, in programma fino a venerdì 7 febbraio.

A inaugurare i lavori di questa terza edizione, dedicata al tema della formazione umana dei candidati al sacerdozio, è stato l'arcivescovo Jorge Carlos Patrón Wong, segretario per i Seminari della Congregazione per il Clero, che nel corso del suo intervento ha evidenziato l'interesse che da sempre il magistero ecclesiale riserva alla formazione sacerdotale.

"Non si tratta di assumere semplicemente una consapevolezza o di attuare una rettifica di ciò che è base naturale del sacerdote - ha affermato monsignor Patrón Wong - Mediante la sua formazione, dopo aver 'liberata' la propria libertà, il candidato al sacerdozio deve essere capace di dare il proprio assenso a Dio che lo ha chiamato, nella continua disponibilità a far operare in tutto il proprio essere, anima e corpo, la grazia sacramentale, la quale poi non tarderà a realizzare in lui una piena e vera trasformazione, una configurazione a Cristo, da tutti visibile".

Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, parlando del tema centrale della settimana ha ricordato che "formazione umana significa riabituare l'uomo a un incontro obiettivo e spassionato con la propria umanità", tanto che "uomo è desiderio di verità di bene, di bellezza e di giustizia". Un'autentica formazione implica, quindi, "il riaprirsi del fascino dell'uso adeguato della ragione come tensione della conoscenza della verità in tutti i suoi aspetti" e "la riscoperta della dimensione etica fondamentale come dimensione di autentica responsabilità".

Tra i temi finora affrontati, l'importanza della "formazione nelle virtù" e la "maturazione dell'affettività", con una sessione dedicata espressamente anche al celibato sacerdotale. Proprio su quest'ultimo aspetto, lo psichiatra Franco Poterzio, docente all'Università degli Studi di Milano, ha spiegato che "con il celibato il corpo umano assume tutta la sua dignità di fronte all'uomo e di fronte a Dio". Infatti, "non si può intendere il celibato se non si pensa al corpo, quel corpo umano creato da Dio a Sua immagine e a Lui predisposto per l'Incarnazione".

"Le parole che fenomenologicamente lo descrivono - ha aggiunto Poterzio - sono esplicite: il celibe non si sposa. Il celibe non ha rapporti sessuali. Perché lo vuole. Perché lo sceglie. Perché trasferisce nel celibato tutta la carica affettiva destinata a un consorte. La rivolge a Dio. E tramite Dio, al prossimo". In ciò bisogna tener conto, però, dell'imprescindibilità di una "maturità affettiva" che "ingrandisce e si sviluppa soprattutto nel rapporto apostolico e offre in questo ragioni di vita e significato all'esistenza umana del celibe, che, in virtù dell'affettiva spinta apostolica, confluisce necessariamente in una specialissima paternità/maternità".

Dal canto suo, l'arcivescovo metropolita di Udine, monsignor Andrea B. Mazzocato ha fornito un "identikit delle qualità umane fondamentali del presbitero", mentre Antonio Malo, docente della Santa Croce, ha messo l'accento su "gli affetti nella vita spirituale e nella relazione con gli altri".

Tra le questioni che verranno affrontate nei prossimi due giorni dei lavori, l'"educazione alla libertà" (libertà interiore, formazione della coscienza) con i Vescovi di Trapani e Pitigliano-Sovana-Orbetello, e lo "sviluppo della relazionalità" (virtù sociali, contesto culturale, crescita della relazionalità) con l'arcivescovo di Altamura, monsignor Giovanni Ricchiuti, e il rettore del Pontificio Seminario romano maggiore, monsignor Concetto Occhipinti.

In questo contesto, a partire dal 20 febbraio 2014 e fino al 15 gennaio 2015, il Centro di Formazione sacerdotale avvierà anche un apposito master, che prevede due ore settimanali di lezioni per un totale di 44 ore articolate in due semestri, rivolto a sacerdoti, prevalentemente studenti a Roma, che sono inviati dai rispettivi Vescovi per prepararsi al compito di formatori nei seminari.

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