giovedì 1 dicembre 2011

LAICI, CIOÈ CRISTIANI



Il volantino di Cl, brani dal discorso del Papa all'assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici. Città del Vaticano, 25 novembre 2011










Mi sembra particolarmente importante aver voluto affrontare quest’anno, nell’Assemblea Plenaria, il tema di Dio: «La questione di Dio oggi».Non dovremmo
mai stancarci di riproporre tale domanda, di “ricominciare da Dio”, per ridare all’uomo la totalità delle sue dimensioni, la sua piena dignità. Infatti, una mentalità che è andata diffondendosi nel nostro tempo, rinunciando a ogni
riferimento al trascendente, si è dimostrata incapace di comprendere e preservare l’umano. La diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo oggi,
che è crisi di significato e di valori, prima che crisi economica e sociale.
L’uomo che cerca di esistere soltanto positivisticamente, nel calcolabile e nel misurabile, alla fine rimane soffocato. In questo quadro, la questione di Dio è,
in un certo senso, «la questione delle questioni». Essa ci riporta alle domande
di fondo dell’uomo, alle aspirazioni di verità, di felicità e di libertà insite
nel suo cuore, che cercano una realizzazione. L’uomo che risveglia in sé la
domanda su Dio si apre alla speranza, ad una speranza affidabile, per cui vale
la pena di affrontare la fatica del cammino nel presente (cfr. Spe salvi, 1).

Ma come risvegliare la domanda di Dio, perché sia la questione fondamentale?
Cari amici, se è vero che «all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona»
(Deus caritas est, 1), la domanda su Dio è risvegliata dall’incontro con chi ha
il dono della fede, con chi ha un rapporto vitale con il Signore. Dio viene conosciuto attraverso uomini e donne che lo conoscono: la strada verso di Lui
passa, in modo concreto, attraverso chi l’ha incontrato. Qui il vostro ruolo
di fedeli laici è particolarmente importante. […] Siete chiamati a offrire
una testimonianza trasparente della rilevanza della questione di Dio in ogni
campo del pensare e dell’agire.Nella famiglia, nel lavoro, come nella politica
e nell’economia, l’uomo contemporaneo ha bisogno di vedere con i propri occhi e
di toccare con mano come con Dio o senza Dio tutto cambia.

Ma la sfida di una mentalità chiusa al trascendente obbliga anche gli stessi cristiani a tornare in modo più deciso alla centralità di Dio.A volte ci si è adoperati perché la presenza dei cristiani nel sociale, nella politica o nell’economia risultasse più incisiva, e forse non ci si è altrettanto
preoccupati della solidità della loro fede, quasifosse un dato acquisito
una volta per tutte.In realtà i cristiani non abitano un pianeta lontano,
immune dalle «malattie» delmondo,ma condividono i turbamenti,il disorientamento
e le difficoltà del loro tempo.Perciò non meno urgente è riproporre la questione
di Dio anche nello stesso tessuto ecclesiale. Quante volte, nonostante il
definirsi cristiani, Dio di fatto non è il punto di riferimento centrale nel
modo di pensare e di agire, nelle scelte fondamentali della vita. La prima
risposta alla grande sfida del nostro tempo sta allora nella profonda
conversione del nostro cuore, perché il Battesimo che ci ha resi luce
del mondo e sale della terra possa veramente trasformarci.

a cura di Comunione e Liberazione

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