mercoledì 7 dicembre 2011

La sua bellezza mi attira






La memoria di Maria Immacolata mi torna presente tutte le volte che passo dal nostro cortile, dove c’è una bellissima statua di Maria che prega, al centro del muro, in mezzo ad alcune rose. L’abbiamo ricevuta in dono quattro anni fa dalle suore caldee, un ordine di religiose proveniente dall’Iraq. La loro casa generalizia a Roma ha ospitato i passi iniziali di noi Missionarie, nei primi due anni nella capitale. Quando siamo partite alla volta della nostra attuale casa alla Magliana, ci hanno salutate con questo dono.
Non mi sono accorta subito di quanto fosse bella. Adesso, col tempo, mi stupisco sempre più frequentemente quando la guardo. È bianchissima, fatta di una pietra forte, compatta. È semplice, tutta raccolta in un mantello, immersa nella preghiera. È anche umile nel suo gesto. Quando la vedo spiccare su tutto il resto che c’è intorno, penso a tutta la vicinanza e a tutta la distanza che vivo dalla Madonna.
Maria ha vissuto profondamente la coscienza di essere figlia. È sempre stata certa di appartenere a un Padre buono, all’Altissimo. Si è sempre sentita amata, guardata, si è sempre sentita parte importante dell’opera del Padre, del suo lavoro: L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
Mentre in me questa certezza a volte si offusca, e nasce il sentimento della solitudine, dell’incertezza dell’amore, Maria si sente da sempre una figlia amata e guardata, preziosa, curata, educata. Una figlia di cui il Padre si compiace sempre.
Maria ha vissuto l’abbandono della verginità, ricevendo da Dio le persone della sua vita secondo il posto che lui assegnava: Giuseppe, Gesù, Elisabetta, gli amici di Gesù; prendendo dalle mani di Dio solo quello che lui le voleva dare, e poi amando intensamente tutti quelli che riceveva in dono. Ha vissuto l’abbandono dell’obbedienza, seguendo senza resistenze i fatti e le parole del Signore nelle sue giornate. Ha vissuto l’abbandono della povertà, pronta a cambiare casa tante volte, a conservare nel suo cuore solo l’essenziale.
Quanta resistenza in me all’abbraccio di Dio! Il mio peccato si manifesta soprattutto con tante resistenze all’amore. Per Maria non c’era nessun impedimento, nessuna cosa tra lei e il Signore. Ha vissuto nella pace tutte le vicende della sua strada sulla terra.
Maria ha trascorso tutto il suo tempo nell’amore. Una figlia amata, che si affida alla mano del Signore, ha fatto dei suoi giorni una risposta d’amore, per Gesù, per i suoi, per noi. È soprattutto questo che la rende così bella. La luce dell’Immacolata viene da tutto l’amore che vive, quello da sempre ricevuto e quello continuamente ridonato.
Il mio male, quello degli altri, portano spesso delle ombre sul mio volto, sulle mie giornate. Guardando Maria le mie ombre lentamente si possono schiarire. La sua bellezza mi attira. E il suo desiderio di essere mia madre vuole percorrere tutta la mia grande distanza, vuole raggiungermi e portarmi con sé, vuole farmi una figlia che assomigli alla madre.
È bello passare tutti i giorni davanti all’Immacolata, che spicca su tutte le cose della terra, e che desidera abitare nella nostra casa.
di Rachele Paiusco - fonte http://www.sancarlo.org

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