domenica 22 marzo 2015

Napoli. Papa a famiglie: in due gioia è doppia, dolore a metà


Nel pomeriggio, il bagno di folla sul lungomare Caracciolo, ultimo atto che ha visto Francesco un po' stanco ma felice conversare con famiglie, giovani e anziani, prima di ripartire per Roma poco dopo le 18. E’ stata una grande festa sul lungomare Caracciolo per Papa Francesco. Almeno in 100 mila si sono riversati in questa parte di Napoli, per l’evento conclusivo della giornata di Francesco nella città partenopea. Per lui anche un piccolo siparietto in dialetto napoletano con la presentatrice dell’evento, ma poi ha chiesto di sedersi dopo una giornata che lo ha messo a dura prova fisicamente:
"Ma, scusatemi se sono seduto, ma davvero, sono stanco. Perché voi napoletani… ti fanno muovere, eh? ".
Il Pontefice ha voluto un vero dialogo con i giovani, con un’anziana e una famiglia. Ai ragazzi ha detto una società che li lascia “senza lavoro”, nella “disoccupazione" è "senza futuro”. Poi, un "no" alla cultura dello scarto in particolar modo nei confronti degli anziani. Questo nelle parole a una 95.enne che aveva paura di finire in un ospizio, ma che non si sente più sola da quando ha un’associazione che l’aiuta:
“L’affetto è la medicina più grande, più grande per noi anziani. E questa testimonianza che lei dà, con i suoi amici – che sono bravi…”.
Il Papa è inoltre tornato a condannare la colonizzazione ideologica della “teoria del gender” perché su essa si fa tanta “confusione”. Poi, un consiglio alle tante famiglie che si sono riversate sul lungomare:
“Litigate quanto volete. Ma non finite la giornata senza fare la pace. Siete in due: ‘io’ non è molto valido nel matrimonio, ma il ‘noi’. Ma anche è vero quello che si dice dei matrimoni: gioia in due, tre volte gioia. Pena, dolore in due, metà pena, metà dolore”.
Poco prima, il Papa era stato nella Basilica del Gesù Nuovo per incontrare circa 800 malati e a loro aveva detto: “A voi ammalati vi dico che se non potete capire il Signore, chiedo al Signore che vi faccia capire nel cuore che siete la carne di Cristo, che siete Cristo Crocifisso fra noi, che siete i fratelli molto vicini a Cristo”. Un sincero grazie anche ai medici e ai volontari. Francesco ha anche sostato in preghiera davanti alla tomba di Giuseppe Moscati, il medico proclamato santo da Giovanni Paolo II.

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