mercoledì 4 marzo 2015

CI COMPRANO, O CI BOMBARDANO ?

copti
Isis: l’Onu alza la voce contro la distruzione delle statue
Ora che in pochi giorni abbiamo saputo di molte cellule pronte a colpire in Europa, del fatto che il 50% degli emigrati musulmani in Germania è a favore della SHaria, della distruzione di libri e statue nei territori del Califfato,  dell'acquisto da parte del fondo finanziari del re del Qatar (paese finanziatore del Califfato Isis) del centro nuovo di Milano, della richiesta di aprire la prima università islamica in Italia, dell'arrivo in massa crescente di nuovi clandestini, forse qualcosa appare più chiaro anche ai più distratti. Ci comprano, o ci bombardano ? A tutto questo che non è un processo inevitabile, e che non è un caso del destino, hanno collaborato da tempo governanti di ogni livello e grado, intellettuali e "fiancheggiatori" più o meno consapevoli. E anche se qualcuno di questi ora sembra svegliarsi dal sonno e dire "ohibò!", francamente appare un po' tardi per pensare che l'Italia o l'Europa abbiano la forza morale, culturale ed economica per opporsi a questa risalita dell'Islam a partire dal nostro Paese. Noi che non contiamo nulla, abbiamo però una forza che nessun cambiamento potrà far svanire. La nostra fede e i nostri canti, le nostre poesie, la libertà delle nostre donne, l'allegria per un Dio non conquistatore ma che ha chiamato amici e che, come dice Péguy, non prova nessun gusto per la sottomissione di milioni di persone al confronto dello sguardo in preghiera di un uomo libero. E lucideremo con le lacrime e con il sorriso queste nostre povere meravigliose "armi". Lo dobbiamo ai nostri figli e ai venti cristiani copti a cui è stata tagliata la gola. Dr

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