domenica 21 aprile 2013

Nulla ci può separare dall’amore che Cristo ha per noi


 Il commento settimanale

QUALE GIOIA
Nel Vangelo oggi Gesù dice ai discepoli, quindi anche a noi: “Vi dico queste cose 
perché la vostra gioia sia piena”. 
Non sembra sensato parlare di gioia in questo momento di grave preoccupazione 
per molte, troppe famiglie, che fanno fatica a vivere; sembra anzi un insulto 
parlare di gioia di fronte alla disperazione di migliaia di lavoratori che sono 
senza lavoro, e quindi senza la propria dignità di persone. Se si allarga lo 
sguardo alle atrocità della guerra in Siria, del nuovo terrorismo, della vecchia 
fame e ingiustizia, sembra veramente che parlare di gioia sia “oppio dei popoli”.
Eppure. E’ una grande grazia intuire di quale gioia Gesù sta parlando. Gesù dice 
queste parole durante l’ultima cena, nella consapevolezza che si avvicina per lui 
il dolore della croce, del tradimento, della morte infame.  La gioia di cui parla 
Gesù non è  una emozione superficiale. Mi ha colpito il brano di una lettera 
scritta da Madre Teresa di Calcutta: “Molti pensano che la mia fede, la mia 
speranza e il mio amore mi colmino profondamente e che l’intimità con Dio e 
l’unione con la sua volontà impregnino il mio cuore. Se solo potessero sapere… 
Io assaggio la non esistenza di Dio, il fatto che Dio non sia Dio. Questo in me 
è un terribile prova. Come se in me tutto fosse morto, tutto di ghiaccio”.  
Eppure anche Madre Teresa è una grande testimone della gioia di Gesù.
E’ la gioia interiore di chi, in qualunque situazione, si sente amato, desiderato e voluto dal Padre.  La certezza che nulla ci può separare dall’amore che Cristo ha per noi, anche se misteriosamente sto partecipando, senza volerlo, alla dolorosa passione di Gesù.

E’ la gioia di chi sa di poter dire sempre, in ogni momento, le parole di Gesù: “Padre, nelle tue 
mani consegno il mio spirito”.  E so che sono mani che mi accarezzano e non mi abbandonano, mai.

Don Renato

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