giovedì 3 luglio 2014

Aforisma di giovedì 3 luglio 2014

“Ai nostri più accaniti oppositori noi diciamo: Noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d'animo. Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi”.

Martin Luther King
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Kaliméra, non aforisma, da uno storico della cronaca: "vae mihi!" Che tristezza il gergo dalla cintola ai ginocchi risuonato a Strasburgo ieri. Qualcuno gira le terga all’orchestra che suona " l’inno alla gioia "  dal testo del poeta Schiller, con musica di L. V. Beethoven (nona sinfonia). Le terga di persone elette dal popolo europeo, gente di “cultura” si suppone, ma forse non hanno mai frequentato una sala da concerto, o letto qualche libro: la musica usa un linguaggio che unisce gli umani, è universale, tocca i cuori di chiunque allo stesso modo, sinfonico. Beethoven era completamente sordo, quando compose il capolavoro  (inno ufficiale dell’Europa, patrimonio dell’umanità). Il 7 maggio 1824, alla prima al teatro di Vienna, un amico lo girò verso la platea, perché vedesse gli applausi che non poteva sentire. Era il suo testamento, il suo lascito all’umanità. "I gergali" dovrebbero dare ascolto ai versi di Schiller: "chi non capisce la grandezza della GIOIA lasci piangente e furtivo questa compagnia", invece di voltare il fondoschiena. Qualcuno acculturato, nel tentativo di mettere una pezza alle idiozie, ha fatto anche di peggio, ricordando le simpatie di Hitler per Beethoven. Ci sono tanti modi per capire quanto valgono quegli eurodeputati, ma se la musica non li tocca, non c’è nulla da fare se non battere forte le terga di questi emeriti idioti.
Havete!
Don Carlo

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