domenica 20 settembre 2009
L’educazione si realizza per una sorta di “contagio” di una vita.
U na scuola professionale d’eccellenza per chi, con la scuola, ha spesso un rapporto difficile. È stata inaugurata ieri mattina a Como, ai margini del Parco regionale della Spina verde, l’istituto “Oliver Twist”, con 250 studenti tra i 14 e i 18 anni che, reduci da percorsi formativi faticosi, lì hanno la possibilità di seguire corsi di istruzione e formazione professionale per operatori della ristorazione e del settore tessile. La scuola, che sorge nel complesso della fondazione Cometa – una rete di famiglie impegnate nell’accoglienza dei minori – offre inoltre percorsi educativi sperimentali di recupero della scolarità attraverso il lavoro artigianale e percorsi innovativi per prevenire e contrastare la dispersione scolastica.
La lezione inaugurale è stata tenuta dal presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, don Julián Cárron, sul tema “L’educazione è dare il senso della vita, non è una parola, è un’esperienza”. «Oggi – ha ricordato il successore di don Giussani alla guida del movimento – nessuno rischia e tanti preferiscono scaricare su altro la propria responsabilità educativa. Per questa ragione, il problema dell’educazione non è innanzitutto dei ragazzi, ma è una questione degli adulti: solo se noi adulti ci impegniamo col reale nella sua totalità, possiamo avere la chance per comunicare un significato». È ciò che si impegnano a fare alla scuola “Oliver Twist”, dove i ragazzi sono accompagnati in un confronto quotidiano con la realtà, anche quella più impegnativa che riguarda il mondo del lavoro.
«L’educazione – ha sottolineato Cárron – si realizza per una sorta di “contagio” di una vita. Altro che parole e regole! Parole e regole hanno valore solo in quanto strumenti di una vita che c’è: una vita che per dirsi ha bisogno della parola e per svilupparsi ha bisogno di un alveo, come gli argini per un fiume ». Per questo, «educare è comunicare sè stessi», che è poi una «modalità di vivere il proprio rapporto col reale». Ma chi è in grado di educare? Soltanto «chi ha verificato nella propria vita il contenuto che offre agli altri». Come hanno fatto i promotori della Fondazione Cometa quando hanno pensato di costituire la scuola “Oliver Twist”. «Se non aveste fatto la verifica personale che la fede mette nelle condizioni ottimali per vivere nel mondo e per affrontare ogni circostanza – ha concluso Cárron – come potreste guardare in faccia i vostri ragazzi senza dubitare che ciò che proponete loro potrebbe essere solo un sogno che non risolve il problema della vita? Tutto il vostro pur nobile sforzo sarebbe parte del problema e non della soluzione».
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2 commenti:
Piacere di conoscerti Lorenzo.
Grazie di esserti inserito tra i miei lettori.
Buon inizio settimana.
Ringrazio anch'io. Ti linko e ti seguo volentieri.
Silvio-Sivan
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