sabato 21 febbraio 2009

Cinquemila in Duomo per ricordare il “Gius”:Vivere il “carisma” come un dono per sé e per gli altri»


Cinquemila in Duomo per ricordare il “Gius”

Padre. Amico.
Maestro. A quattro anni dalla morte di don Luigi Giussani, a farne memoria in Duomo ieri sera erano in cinquemila. Al suo particolare « carisma » ha fatto riferimento il cardinale Dionigi Tettamanzi, celebrando la Messa con il movimento di Comunione e liberazione. « Mi pare di vedere così designata l’appartenenza a cui lo Spirito vi spinge: l’appartenenza di chi si sente “espropriato”, di chi vive il proprio carisma non solo come “un bene per sé”, ma veramente come un “dono per gli altri” » . In occasione del funerale del “Gius”, con quarantamila persone arrivate da tutto il mondo, dove il movimento di Cl sopravvivere al suo fondatore, Tettamanzi sperimentò, racconta lo stesso arcivescovo, « un senso vivissimo di appartenenza ecclesiale, di comunione orante » . Ai tanti che si dicono « figli » del sacerdote di Desio scomparso il 22 febbraio del 2005, l’arcivescovo ambrosiano ha comunicato la « gratitudine mia e della Chiesa di Milano per la vostra presenza e partecipazione nella vita delle comunità cristiane e nei più diversi ambienti con una fede che è cultura e vita » .
Commentando il Vangelo di Marco ha ricordato che « la tentazione e il pericolo degli “ idoli” non sono lontani da nessuno di noi » e che « anche la verità, anche la religione, anche i valori della vita possono diventare “ idoli” » , quando ad esempio « una religione assume la forma della violenza, quando Dio è pensato contro l’uomo e la sua libertà » . Non si può « ascoltare realmente la parola di Dio – ha aggiunto – senza essere provocati e scossi interiormente, liberati dalle “ ideologie correnti” » . A Cl, il pastore ha rivolto la chiamata, con le parole del presidente della Fraternità di Cl, don Julián Carrón, che ha concelebrato la Messa, « a rendersi più consapevole dello scopo per cui lo spirito ha dato un carisma a don Giussani: contribuire, insieme a tutti i battezzati, alla costruzione e al rinnovamento della Chiesa, per il bene del mondo. Saremmo infedeli alla natura del nostro carisma – aggiunge Carrón nel suo messaggio – se il dono ricevuto non fosse condiviso con tutti, dentro e fuori dalla Chiesa » . Il successore di don Giussani alla guida del movimento ha « affidato all’abbraccio di pastore » di Tettamanzi « la disponibilità a servire con tutte le nostre possibilità e attraverso i nostri limiti questa santa Chiesa di Dio, secondo il cuore e la passione che don Giussani ci ha sempre comunicato » .
DI ANNALISA GUGLIELMINO

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