martedì 12 gennaio 2016

“È la preghiera delle lacrime che porta avanti la Chiesa”

Pope Francis during the Morning Mass in Santa Marta, 13th of November 2015
Durante l’omelia del mattino, papa Francesco ricorda il primato dei santi, ovvero coloro che sanno implorare umilmente Dio

Non sono i papi, i vescovi o i sacerdoti a “portare avanti la Chiesa” ma i “santi”, con la loro preghiera. È la preghiera che scioglie i cuori e fa riscoprire il senso della pietà. Lo ha affermato papa Francesco durante l’omelia alla messa del mattino celebrata alla Casa Santa Marta.
È la Sacra Scrittura alla base di tale giudizio del Pontefice, come dimostra la prima lettura di oggi (Sam 1,9-20), dove è protagonista Anna, una donna disperata per la propria sterilità, che arriva a supplicare il sacerdote Eli che, inizialmente, la bolla come “ubriaca”, non mostrando alcuna compassione per lei.
Quella di Anna è la preghiera delle lacrime: “Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva”, ha spiegato il Papa.
“Questo è il coraggio di una donna di fede che con il suo dolore, con le sue lacrime, chiede al Signore la grazia”, ha aggiunto.
Ci sono tante donne che “vanno a pregare come se fosse una scommessa”, ha detto Francesco, indicando, tra le tante, l’esempio di “Santa Monica che, con le sue lacrime, è riuscita ad avere la grazia della conversione di suo figlio, Sant’Agostino”.
Parlando poi del sacerdote della prima lettura odierna, il Santo Padre ha confidato una “certa simpatia” per lui: “anche in me trovo difetti che mi fanno avvicinare a lui e capirlo bene”.
Di fronte alle ‘controtestimonianze’ è facile indulgere nella mancanza di pietà e nel ‘pensare male’, quando poi, non si comprende chi prega “col dolore e con l’angoscia” e le affida al Signore.
Così avvenne per Gesù nell’Orto degli Ulivi, “quando era tanta l’angoscia e tanto il dolore che gli è venuto quel sudore di sangue”.
E Gesù rispose a tale angoscia, allo stesso modo della donna della Prima lettura, ovvero con la “mitezza”, non rimproverando il Padre ma soltanto chiedendogli di togliergli quel dolore ma che venisse fatta la sua volontà.
“Delle volte, noi preghiamo, chiediamo al Signore, ma tante volte non sappiamo arrivare proprio a quella lotta col Signore, alle lacrime, a chiedere, chiedere la grazia”, ha dichiarato il Papa.
Bergoglio ha quindi ricordato un episodio della sua esperienza pastorale a Buenos Aires: un uomo, dopo aver fatto ricoverare la figlia di 9 anni, in fin di vita, si era recato al santuario della Vergine di Lujan. Trovata la cancellata della chiesa chiusa, si era fermato a pregare lì davanti per tutta la notte. Rientrato in ospedale, seppe che la bambina era guarita.
“La preghiera fa miracoli - ha detto il Papa -. Anche fa miracoli a quelli che sono cristiani, siano fedeli laici, siano sacerdoti, vescovi che hanno perso la devozione”.
A portare avanti la chiesa non sono “i Papi, i vescovi, i sacerdoti, le suore” ma “i santi”, come la donna della lettura odierna. “I santi sono quelli che hanno il coraggio di credere che Dio è il Signore e che può fare tutto”, ha poi concluso.Luca Marcolivio

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