lunedì 7 settembre 2015

Un pensiero che faccia pensare attraverso di noi al mondo intero: AYLAN Kurdi

La foto del bambino che scuote il mondo: le tragedie in uno scatto
L'ultima immagine di Aylan ha inorridito e fatto piangere cittadini comuni, politici e uomini delle istituzioni di tutto il mondo. Suo fratello di 5 anni, Ghalib, e la madre, sono morti nello stesso modo: durante uno dei tanti viaggi della speranza per sfuggire alla guerra.

Un pensiero che faccia pensare attraverso di noi al mondo intero:

“Ho tre anni e mi chiamo Aylan e non ho bisogno delle vostre lacrime ipocrite.
Vi servite di me per voi stessi.
Alzatevi, muovetevi migliaia di bambini come me non vogliono,
come io non volevo, arenarsi senza  vita su una  spiaggia.
La tragedia di oggi, come sovente capita nella storia
Un bimbo morto come me, fa notizia; centomila bimbi come me fanno solo una statistica.
Non è possibile vivere in un mondo dove ora tutti si commuovono di questo bambino
e non hanno fatto nulla per fermare quello che poteva avvenire,
quello che chiunque diceva che sarebbe avvenuto in quella nazione in quella zona.
Sono morto annegato assieme a mia mamma e a mio fratello e sono arrabbiato.”
Perché nessuno è venuto a prendermi al di là del mare?
Perché nessuno è venuto a fermare la mano assassina che ci ha fatti fuggire?
Perché nessuno si è commosso prima?
Eppure come me muoiono ogni giorno.
Perché loro no e io si, sbattuti in prima pagina...

Loro  no e io si faccio piangere i potenti...?

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