giovedì 30 aprile 2015

Papa Francesco alla Comunità di vita cristiana /2 - Speranza

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
ALLA COMUNITÀ DI VITA CRISTIANA (CVX) - LEGA MISSIONARIA STUDENTI D'ITALIA
Aula Paolo VI
Giovedì, 30 aprile 2015


DISCORSO PREPARATO DAL SANTO PADRE
Cari fratelli e sorelle,
saluto tutti voi, che rappresentate la Comunità di Vita Cristiana d’Italia, e gli esponenti dei vari gruppi di spiritualità ignaziana, vicini alla vostra tradizione formativa e impegnati nell’evangelizzazione e nella promozione umana. Un saluto particolare agli alunni ed ex-alunni dell’Istituto “Massimo” di Roma, come pure alle rappresentanze di altre scuole dirette dai Gesuiti in Italia.
Conosco bene la vostra Associazione per esserne stato assistente nazionale in Argentina, alla fine degli anni settanta. Le vostre radici affondano nelle Congregazioni Mariane, che risalgono alla prima generazione dei compagni di sant’Ignazio di Loyola. Si tratta di un lungo percorso nel quale l’Associazione si è distinta in tutto il mondo per l’intensa vita spirituale e lo zelo apostolico dei suoi membri, e anticipando, per certi versi, i dettami del Concilio Vaticano II circa il ruolo e il servizio dei fedeli laici nella Chiesa. Nel solco di questa prospettiva, avete scelto il tema del vostro Convegno, che ha come titolo “Oltre i muri”.
Oggi vorrei offrirvi alcune linee per il vostro cammino spirituale e comunitario.
La prima: l’impegno per diffondere la cultura della giustizia e della pace. Di fronte alla cultura della illegalità, della corruzione e dello scontro, voi siete chiamati a dedicarvi al bene comune, anche mediante quel servizio alle gente che si identifica nella politica. Essa, come affermava il beato Paolo VI, «è la forma più alta ed esigente della carità». Se i cristiani si disimpegnassero dall’impegno diretto nella politica, sarebbe tradire la missione dei fedeli laici, chiamati ad essere sale e luce nel mondo anche attraverso questa modalità di presenza.
Come seconda priorità apostolica vi indico la pastorale familiare, nel solco degli approfondimenti dell’ultimo Sinodo dei Vescovi. Vi incoraggio ad aiutare le comunità diocesane nell’attenzione per la famiglia, cellula vitale della società, e nell’accompagnamento al matrimonio dei fidanzati. Al tempo stesso, potete collaborare all’accoglienza dei cosiddetti “lontani”: tra di essi vi sono non pochi separati, che soffrono per il fallimento del loro progetto di vita coniugale, come pure altre situazioni di disagio familiare, che possono rendere faticoso anche il cammino di fede e di vita nella Chiesa.
La terza linea che vi suggerisco è la missionarietà. Ho appreso con piacere che avete avviato un cammino comune con la Lega Missionaria Studenti, che vi ha proiettato sulle strade del mondo, nell’incontro con i più poveri e con le comunità che più necessitano di operatori pastorali. Vi incoraggio a mantenere questa capacità di uscire e di andare verso le frontiere dell’umanità più bisognosa. Oggi avete invitato delegazioni di membri delle vostre comunità presenti nei Paesi dei vostri gemellaggi, specie in Siria e Libano: popoli martoriati da terribili guerre; ad essi rinnovo il mio affetto e la mia solidarietà. Queste popolazioni stanno sperimentando l’ora della croce, pertanto facciamo sentire loro l’amore, la vicinanza e il sostegno di tutta la Chiesa. Il vostro legame solidale con esse, confermi la vostra vocazione a tessere ovunque ponti di pace.
Il vostro stile di fraternità, che vi sta impegnando anche in progetti di accoglienza dei migranti in Sicilia, vi renda generosi nell’educazione dei giovani, sia all’interno della vostra associazione, sia nell’ambito delle scuole. Sant’Ignazio capì che per rinnovare la società bisognava partire dai giovani e stimolò l’apertura dei collegi. E in essi nacquero le prime Congregazioni Mariane. Sulla scia luminosa e feconda di questo stile apostolico, anche voi potete essere attivi nell’animazione delle varie istituzioni educative, cattoliche e statali, presenti in Italia, così come già avviene in tante parti del mondo. Alla base di questa vostra azione pastorale ci sia sempre la gioia della testimonianza evangelica, unita alla delicatezza dell’approccio e al rispetto dell’altro.
La Vergine Maria, che col suo “si” ispirò i vostri fondatori, vi conceda di rispondere senza riserve alla vocazione di essere “luce e sale” negli ambienti nei quali vivete e operate. Vi accompagni anche la mia benedizione che di cuore imparto a voi tutti e ai vostri familiari. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me.


 


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