«Le battaglie civili non bastano da sole. Il nostro modello non è la Rivoluzione francese ma gli apostoli che portano la buona notizia del Vangelo».
Questa frase in una “Cartolina” del mese scorso ha provocato una domanda di un lettore. Non sto sottovalutando l’impegno delle Sentinelle in piedi? Per carità: tutta l’ammirazione e la solidarietà con chi ha manifestato, esponendosi alla stupida violenza degli intolleranti. Chi crede in Gesù deve però fare un esame di coscienza. Le mostruosità della cultura dominante attuale non dipenderanno anche dalla nostra poca fede? Quando la fede declina nascono mostri. La riforma protestante, le eresie, l’anticlericalismo della Rivoluzione francese e gli altri flagelli che hanno colpito la Chiesa non avranno le loro radici, almeno in parte, nella tiepidezza dei cristiani? Quando i cristiani hanno la fede dei primi nostri fratelli, descritta negli Atti degli apostoli, diventano capaci di convertire l’impero dominante.
Diceva sant’Agostino che se i cristiani lo fossero davvero, tutto il mondo diventerebbe cristiano. I cattolici dovrebbero scoprire questa gerarchia: per prima la preghiera, poi la lotta con se stessi, e in terzo luogo, molto in terzo luogo, l’azione. Perciò viva le Sentinelle in piedi! Ma prima dobbiamo pregare, pregare, pregare, poi vivere la vita affascinante propria di quelli che pregano, e poi muoverci, anche nelle battaglie civili. Così avremo il privilegio del pilota automatico che è lo Spirito Santo, come promesso da Gesù.
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