Salmo 89 “ Benedetto il Signore in eterno”
Rom 8, 28-39 I santi-conformi all’immagine del Figlio
suo
Mt 5, 1-12 felici e contenti
( BEATI ) secondo Gesù Cristo
La moltitudine
immensa dell’umanità, che è secondo Dio
❶ Un grande
affresco viene presentato oggi, festa
della santità, dell’essere “come Dio”. E’ un’altra festa di Chiesa che oggi
viene celebrata: dalla Cattedrale con il Sinodo e la beatificazione di Paolo VI, alla giornata missionaria mondiale; oggi la
Chiesa “Cosmica”, che abbraccia cielo e terra. Nel catechismo di S. Pio X si
distinguevano tre “Chiese”: militante, purgante, trionfante; i credenti
viventi, i credenti in Purgatorio, i credenti ( SANTI ) in Paradiso.
❷ Le letture presentano i Santi in Paradiso (prima lettura), sulla
terra (seconda lettura e Vangelo). L’Apocalisse propone tre visioni: un
Angelo reca il “sigillo di Dio”, che esprime il senso
di proprietà, che
segna sulla fronte una “TAU” su chi è stato fedele, cioè non idolatra. E’ il
resto di Israele descritto attraverso il numero simbolico (12 e multipli).
Infine la folla strabocchevole, proveniente dalla totalità cosmica; sono tutti
i salvati ( Santi ) di tutti i tempi e di tutti i luoghi. I particolari
descrittivi sono simbolici: stanno ritti , in piedi, cioè sono vivi come l’Agnello,
sono in relazione personale con Dio e con l’ Agnello (“Davanti”), sono
definitivamente risorti (“Vesti bianche”), con Lui condividono la vittoria sul
male e la pienezza di vita (“Le Palme”); la loro esistenza è il grido di gioia
per la salvezza: “Amen! Lode, gloria sapienza, azione di grazia, potenza e
forza al nostro Dio…”. “E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al
nostro Dio, seduto sul trono e all’Agnello»”. I salvati sono tali ( Santi ), perché traggono origine
dalla morte di Cristo che salva. I salvati-Santi hanno lavato e reso bianche le
vesti, ma lo strumento (il “detersivo”) che le ha rese bianche, illogico e
volutamente provocatorio, è il sangue dell’Agnello. E’ la “CHIESA TRIONFANTE”.
❸La Chiesa, che è nel mondo, è proiettata verso
l’infinito, la
meta finale è stare “ faccia a faccia” con il Dio vivente, ma deve passare”
attraverso la grande tribolazione”, la vita non è” rose e fiori”, ma “
angoscia, persecuzione, fame, nudità, pericolo, spada…messi a morte tutto il
giorno”. Il grido sofferto e trionfante del credente Paolo è fiducia e
certezza: ”In tutte queste cose noi siamo stravincitori, grazie a Colui Che ci
ha amati… niente potrà mai separarci
dall’amore di Dio, in Cristo Gesù”.
❹ La solenne narrazione di Matteo riporta le parole
fondamentali del messaggio cristiano. Gesù
è “sul monte”, non come Mosè, ma come Dio stesso; Egli assume la posizione
tipica del maestro in cattedra, dona ai discepoli, che stanno attorno a Lui, e
alle folle, non una legge, ma la BUONA NOTIZIA, dono di grazia, non un elenco
di precetti morali, ma annuncio gioioso
di vita realizzata, non richiesta di sacrifici; come a dire: Gesù è povero, ma è Figlio di Dio; è
mite, colui che non fa niente contro i malvagi, non si lascia trascinare
dall’emozione di odio, non risponde al male con il male; è mite, perché si orienta verso Dio; è afflitto (“Uomo dei dolori”): chi ama è più vulnerabile, corre di
più il rischio di essere addolorato, ma sarà consolato da Dio; ha fame e sete di giustizia, cioè
fedeltà a Dio Padre; è misericordioso,
cioè dotato di compassione, comprensione per le sofferenze altrui, capace di
portare aiuto reale ed efficace; la misericordia comprende
tre momenti decisivi (il Samaritano è l’icona plastica): accorgersi della
debolezza e necessità del prossimo; provare compassione, com-patire con chi è
in difficoltà; intervenire per portare aiuto efficace: Gesù è il
Misericordioso; è puro di cuore, cioè
non ha altri idoli (o grilli per la testa), è come l’oro, quando non è
mescolato ad altre scorie; Gesù è così, perciò “vede Dio”; è principe della pace, pacificatore tra tanti contendenti, è il
separatore del bene dal male, ha buoni rapporti con Dio Padre e con tutta
l’umanità. La conclusione: “Rallegratevi e gioite, potete impegnarvi per la
pace, non dovete ripagare le offese e i patimenti ricevuti, perché Dio vi
riconoscerà come suoi veri figli e vi prenderà nella sua famiglia (sarete
santi!). Gesù ha presentato se stesso, è BEATO, è SANTO, APPARTIENE A DIO. Alla
Chiesa “Militante” indica lo stile, lo spirito interiore, il sistema vita, in
mezzo a tutte le vicissitudini: è l’ultima “Beatitudine”, “Beati voi, quando…”.
❺ E’ la nostra festa: oggi in un’unica festa si celebra insieme i Santi
dichiarati, tutti i giusti di ogni lingua, di ogni razza , di ogni nazione, di
ogni religione, i cui nomi sono scritti nel libro della vita. La Chiesa ha
istituito questa festa fin dal IV secolo, fissandola al primo
di novembre per contemplare la città del cielo, l’insieme di tutti i santi
nella gloria del Paradiso, ma anche per indicare come si arriva alla Città
Celeste. Per questo è anche la festa di tutti i battezzati (che Paolo chiama
Santi).
❻ La
contemplazione delle tre “Chiese” delinea l’atteggiamento di Dio nella storia
umana, si schiera dalla parte dei
poveri, di coloro che soffrono, di quelli che hanno fame e sete della
giustizia, dei misericordiosi e dei miti. Non rimane nel suo mondo, non sta a
guardare, non è neutrale, invia il suo Figlio, che tanti uomini e donne di ogni
tempo hanno seguito, per questo la loro esistenza splende di una luce perenne e
diventa segno tangibile, visibile per vivere così nel nostro quotidiano.
Don Carlo
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