Atti 10, 34-38 Gesù passò beneficando e risanando
Salmo 96 “Annunciate a tutti i popoli le opere di Dio”
1Cor 1, 17-24 “Cristo mi ha mandato ad annunciare il
Vangelo”
Lc 24, 44-49 Aprì
loro la mente e li mandò fino ai confini della terra
Giornata
missionaria mondiale
“Da utenti del messaggio a messaggeri”
(“ LA CHIESA IN USCITA”)
❶ Domenica
scorsa il messaggio divino era
incentrato sulla Chiesa, o, meglio, “la casa della Chiesa”. Come dalla propria
casa si esce per lavoro, scuola, varie professioni, incontri, gesti solidali,
impegni sociali, visita a persone bisognose, dalla “casa della Chiesa” si esce per mettere in atto quanto ascoltato,
pregato, contemplato, compreso, in varie circostanze. Papa Francesco ha
racchiuso tutto questo con questa significativa ed eloquente immagine “CHIESA
IN USCITA”.
❷ Celebrando
la Chiesa in “MISSIONE”, nella giornata apposita, a livello di tutte le Chiese, il messaggio esprime movimento verso il mondo, “il vasto campo”, la “ Vigna del
Signore”, la città umana nella sua completezza. Domenica scorsa, celebrando la
Cattedrale, suggerivo, dopo aver contemplato l’EST, il sole che è Cristo, aver
dimorato nelle “navate” (la Chiesa come nave” nel vasto universo), di uscire
verso l’OVEST ed annunciare i “misteri” contemplati e vissuti.
❸ Le pagine
bibliche declamate sottolineano il
verbo “ANNUNCIARE”: la pace per
mezzo di Gesù Cristo, al popolo che Gesù è il giudice di vivi e dei morti, che
Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie; da qui lo stupore, perché Dio si
apre ai pagani. E’ la “conversione” di
Pietro per andare a tutti senza distinzione di provenienza. Il Salmo precisa ancora di più: “annunciare a tutti i popoli le opere
di Dio, la salvezza, la sua gloria, il suo regno”, “il Signore regna”. Paolo sottolinea lo stile di chi
annuncia: “non con sapienza di parola”,
“perché non venga vana la Croce di Cristo”. Il contenuto dell’annuncio è
lapidario: “Cristo crocifisso”,
“scandalo e stoltezza”, “potenza di Dio
e sapienza di Dio”. Luca non
richiama l’annuncio, ma usa una immagine ancora più forte. Per poter divulgare
il Vangelo, Gesù “aprì loro la mente”, significa che gli Apostoli ancora
brancolavano nell’incertezza, nell’incredulità, eppure avevano davanti non un
fantasma, ma Gesù in carne e ossa. Ricredutisi, comprendono il messaggio: dovete
predicare a tutti i popoli “la conversione e il perdono dei peccati,” con la
presenza dello Spirito del Padre. Queste sono le Parole da annunciare, da
credere, da vivere, da condividere, da raccomandare. E’ la “CHIESA IN USCITA”.
❹ Papa
Francesco parla di una Chiesa audace e gioiosa. Così inizia la “Evangelii Gaudium”: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la
vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Il suo è un appello a tutti i battezzati, senza
distinzione di ruolo, perché portino agli altri l’amore di Gesù in uno “stato
di permanente missione”, senza cadere nel rischio di una tristezza
individualista. Il richiamo forte è giunto anche dal recente Sinodo: la Chiesa
intera è dentro la realtà storica dell’oggi, ne scruta la complessità, vi entra
come “nell’ospedale da campo”, “beneficando
e risanando”. Attuali sono le parole dette da
S. Ignazio : “ad ogni grande
rinnovamento della struttura di una civiltà, corrisponde e deve presiedere un
rinnovamento della Chiesa”. Come a dire con Gesù: “Essere lievito nella pasta”.
A una civiltà in ricerca di alcuni punti qualificanti, la Chiesa vive e propone
punti qualificanti dettati dal Vangelo.
❺ Mons.
Renato Corti ha delucidato il ruolo della Chiesa nel mondo,
partendo da Paolo VI, ritrovandovi le linee della Chiesa donate da Papa
Francesco. E’ utile precisare, per inciso, che il Vat. II, come primo
documento, ci diede la “Lumen gentium”,
che descrive la Chiesa come l’ha voluta il suo Fondatore, come ultimo la “Gaudium et spes”, la Chiesa nel mondo
contemporaneo. Papa Francesco descrive la
missione oggi di tutta la Chiesa, quale lo stato d’animo costante: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e
la vita interiore di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano
salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore,
dall’isolamento. Con Gesù Cristo nasce e rinasce la gioia”. Il Papa “trasuda” di questi sentimenti e
contagia chi è in ascolto. Con una immagine forte ripudia un tipo di
chiesa: “La Chiesa non è una dogana,
non è controllore della Grazia, è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno
con la sua vita faticosa”.
❻ Gesù passò
beneficando e risanando. Lo comanda
ai credenti in Lui di fare altrettanto. Papa
Francesco precisa: “La Chiesa in
uscita ha le porte aperte. Uscire verso gli altri per giungere alle
periferie umane non vuol dire correre verso il mondo senza una direzione e
senza senso. Molte volte è meglio rallentare il passo, mettere da parte
l’ansietà per guardare negli occhi e
ascoltare, o rinunciare alle urgenze per accompagnare chi è rimasto al
bordo della strada. A volte è come il padre del figlio prodigo, che rimane con
le porte aperte, perché, quando ritornerà, possa entrare senza difficoltà”.
Don Carlo
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