La luce della Santa Famiglia ci incoraggia a offrire calore umano: così Papa Francesco all’Angelus chiede attenzione e concreta solidarietà per le famiglie in difficoltà di rapporti o con bisogni materiali o malattie da affrontare. Rivolge un pensiero particolare al ruolo dei nonni. E poi una preghiera pensando alla tragedia dell’aereo malese scomparso e agli incidenti navali nell’Adriatico.
“Il Bambino Gesù con sua Madre Maria e con san Giuseppe sono un’icona familiare semplice ma tanto luminosa”: con queste parole Papa Francesco, ricorda che si tratta di ”luce di misericordia e di salvezza per il mondo intero, luce di verità per ogni uomo, per la famiglia umana e per le singole famiglie”.
Dunque il pensiero a chi è nel bisogno spirituale o materiale:
“Questa luce che viene dalla Santa Famiglia ci incoraggia ad offrire calore umano in quelle situazioni familiari in cui, per vari motivi, manca la pace, manca l’armonia, manca il perdono. La nostra concreta solidarietà non venga meno specialmente nei confronti delle famiglie che stanno vivendo situazioni più difficili per le malattie, la mancanza di lavoro, le discriminazioni, la necessità di emigrare… “
Dunque a braccio l’invito a un vero momento di preghiera insieme.
"E qui ci fermiamo un po’ e in silenzio preghiamo per tutte queste famiglie in difficoltà, siano difficoltà di malattia, mancanza di lavoro, discriminazione, necessità di emigrare, siano difficoltà a capirsi e anche di disunione. In silenzio preghiamo per tutte queste famiglie…"
“Nella prima domenica dopo Natale, – dice - mentre siamo ancora immersi nel clima gioioso della festa, la Chiesa ci invita a contemplare la Santa Famiglia di Nazaret”. E Papa Francesco porta il pensiero a quella che definisce la “piccola famigliola di Giuseppe, Maria e Gesù, “in mezzo a tanta gente, nei grandi cortili del tempio”, che “non risalta all’occhio, non si distingue… Eppure non passa inosservata!” Ricorda i due anziani, Simeone e Anna, mossi dallo Spirito Santo, che si avvicinano e si mettono a lodare Dio per quel Bambino, nel quale riconoscono il Messia, luce delle genti e salvezza d’Israele. “È un momento semplice ma ricco di profezia” - dice Papa Francesco - che avviene intorno a Gesù:
“Gesù li fa incontrare: i giovani e gli anziani. Gesù è Colui che avvicina le generazioni. E’ la fonte di quell’amore che unisce le famiglie e le persone, vincendo ogni diffidenza, ogni isolamento, ogni lontananza”.
Il pensiero particolare ai nonni:
“Questo ci fa pensare anche ai nonni: quanto è importante la loro presenza, la presenza dei nonni! Quanto è prezioso il loro ruolo nelle famiglie e nella società! Il buon rapporto tra i giovani e gli anziani è decisivo per il cammino della comunità civile ed ecclesiale E guardando a questi due anziani, questi due nonni – Simeone ed Anna – ma salutiamo di qua, con un applauso, a tutti i nonni del mondo!”.
Il messaggio che proviene dalla Santa Famiglia – spiega Francesco - è anzitutto un messaggio di fede. “La Famiglia di Nazaret è santa perché è centrata su Gesù”:
“Quando genitori e figli respirano insieme questo clima di fede, possiedono un’energia che permette loro di affrontare prove anche difficili, come mostra l’esperienza della Santa Famiglia, ad esempio nell’evento drammatico della fuga in Egitto: una dura prova.”.
Tra i saluti, oltre a quello a tutte le famiglie presenti, con l’invocazione alla Santa Famiglia, il saluto a romani e pellegrini; in particolare, i numerosi ragazzi delle Diocesi di Bergamo e di Vicenza che hanno ricevuto o stanno per ricevere la Cresima; le famiglie dell’Oratorio della Cattedrale di Sarzana, i fedeli di San Lorenzo in Banale (Trento), i ministranti di Sambruson (Venezia), gli scout di Villamassargia e i collaboratori della Fraterna Domus. A tutti l’augurio una buona domenica. E con il ringraziamento del Papa per gli auguri e le preghiere, di nuovo l’esortazione: “continuate a pregare per me”
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